OCCORRE DI NUOVO ALZARE IL TIRO – 1

Prima di entrare nel vivo della problematica (cosa che farò nel/nei post successivo/i) mi corre l’obbligo di:

1. Inserire una breve premessa necessaria, io credo, per meglio inquadrare tutti i risvolti degli argomenti che intendo affrontare in questa sede;

2. rivolgere sentite scuse ai miei quattro followers per una mia riprovevole mancanza che specifichero’ subito sotto;

3. aggiungere due piccole chiose ai punti 2 e 3 del precedente post (intitolato I MIEI PROSSIMI POST);

Cominciamo

Premessa

Uno dei miei quattro followers, di recente, mi ha voluto comunicare le sue considerazioni critiche riguardo alla mia scelta di aver “attivato” questo blog. “Con le modalità che hai deciso di adottare” dice lui, “ti sei reso particolarmente e visibilmente vulnerabile al variegato mondo del web. Un mondo, come sai, in grado di “stritolare” persone ben più agguerrite e ben più smaliziate di te che, anzi, scusa la franchezza, per queste cose sei abbastanza bischero”.

Per i soliti motivi chiamerò questo follower, ancora una volta, Mario. Innanzitutto, caro Mario, voglio ringraziarti per questa tua esternazione: risulta sempre di grande utilità una critica da una voce amica. A pensarci bene anche da una voce, come dire, non amica in quanto consente comunque di rivisitare criticamente un dato modo di valutare/analizzare e, quindi, di individuare eventuali errori/carenze/inesattezze. Ma, francamente, devo dirti che, al momento, non mi risultano “accanimenti” di alcun genere su questo versante. Anche perché, come sai bene e per fortuna, non ho “scheletri nell’armadio”. E…grazie anche per il “bischero”.

Torniamo a bomba. Io, anche in questo caso, sono fermamente convinto che la trasparenza possa dimostrarsi una robusta arma di difesa. Infatti, mi sento di affermare che, per quanto mi riguarda e sulla base di fatti concreti, è proprio grazie alla trasparenza (nonché, ovviamente, alle varie peculiarità del web) con cui, fin dall’inizio, ho inteso predisporre i post di questo blog, che ho potuto ottenere risultati altrimenti non conseguibili. Anzi, penso di potermi spingere fino a riconoscere che è solo grazie al web che, con riferimento, per esempio, all’argomento “una oscura questione di vicinato”, le cose sono divenute ben meno “pesanti” (per certi aspetti addirittura sopportabili – vedremo, nei prossimi post che non sono ancora tutte rose e fiori).

Resta il tema “detrattore occulto” per il quale, invece, pure in questo caso come scritto più volte, il contributo del web non è risultato ancora determinante. Ma per tutto quanto sopra esposto io dico, tenuto conto delle caratteristiche del “nemico da battere”, che proprio questo blog è l’arma migliore, per una persona pacifica/pacifista come me, per tentare di smascherarlo e sconfiggerlo. Non quindi, caro Mario, un handicap, come tu ritieni, ma un punto di forza, come io ritengo, punto di forza che intendo continuare ad utilizzare proprio per “trasformare questa “strada oscura”  in una strada ben illuminata anche negli anfratti più reconditi” (cfr post precedente).

Pertanto, con il prossimo post (ed eventualmente con quelli successivi sull’argomento)  intendo (o, meglio, credo di poter) “costruire” un corpo solido e robusto di prove, indizi e deduzioni logiche adeguati a smascherare/ribaltare quanto fatto veicolare dal “mio” detrattore occulto.

Le scuse

Il mio ultimo post risale a poco più di 1 anno fa ed il penultimo a circa 1 anno e mezzo fa. Troppo tempo per gli scopi prefissati. Con tali ritmi questo blog, date le prerogative, ha poco senso. Io stesso, peraltro, in più di un post, ho manifestato la volontà di dargli una cadenza ben più ristretta: enorme inadempienza rispetto ai proponimenti delineati e, quindi, rispetto alle attese dei miei quattro followers. Imperdonabile! Non so con quale risultato finale ma provo a giustificarmi. Da non pochi mesi mi sono trovato addosso, peraltro in conseguenza di mie precise scelte (sic!), impegni ragguardevoli che hanno reso pressoché inesistenti gli spazi per altre attività e, in particolare, per scrivere dell’argomento in questo blog, attività per la quale occorre, più che il tempo specificatamente necessario per mettere nero su bianco, un minimo di concentrazione/elaborazione. L’intendimento, comunque, è sempre quello di arrivare a “produrre” post con cadenze ben più ravvicinate e, perciò,  adeguate a soddisfare le prerogative iniziali.

L’aspetto positivo di questo ritardo sta nel fatto che, forse ipotizzando un mio definitivo abbandono del campo, sono emersi dall’oscurità alcuni (pochi per la verità) ripugnanti personaggi “minori”, personaggi che è sempre utile conoscere “de visu”.

Inoltre mi sono convinto, dati i vari argomenti di cui intendo occuparmi, dell’opportunità di riprendere in mano tutti gli appunti che riguardano tali argomenti al fine di riportarmeli alla mente ed inserirli in un unico, pure se etrogeneo, puzzle. Sono aspetti che, sovente, hanno dell’incredibile e che, quindi, necessitano di essere affiancati da un corposo coacervo di indizi. E questo compito si sta dimostrando un po’ più impegnativo di quanto pensassi.

Le chiose

Punto 2: In questo caso mi riferisco alla tematica (eufemisticamente parlando) riguardante i rapporti con i confinanti. Sotto tale aspetto, come ho avuto modo di dire in svariate occasioni, le cose sono certamente e sensibilmente migliorate anche se siamo ancora lontani da una situazione, diciamo, di normalità (mi riferisco, in particolare, ad aspetti concernenti il decoro, la salute, l’igiene, la sicurezza). Una scelta che forse avrebbe potuto condurre a chiudere definitivamente la faccenda poteva essere quella di inoltrare, all’Autorità competente, una “Richiesta di intervento nella composizione di dissidio privato” (visti gli insuccessi nel tentativo di proseguire nella via giudiziaria “vera e propria”, altro aspetto oscuro) che, probabilmente, avrebbe condotto ad una composizione delle questioni ancora aperte in maniera relativamente tranquilla e, non meno importante, senza esose spese. Al riguardo mi sento di dover ringraziare le persone, molto serie ed affidabili, che, non proprio di recente, mi avevano indicato questa strada, strada che poi non mi sono sentito di intraprendere vista la mancanza di unanimità di vedute all’interno della cerchia di persone cui, per scelte di questo genere, ho sempre inteso ricorrere. Comunque, anche se migliorata, la situazione su questo versante rimane tutt’altro che idilliaca. Ragione per cui nei prossimi post mi occuperò  anche di mettere a fuoco le questioni irrisolte nonché di riassumere certe mie considerazioni su alcuni aspetti che, a mio parere, meritano di essere poste in buona evidenza.

Punto 3. Già in questa prima fase di “rivisitazione” dei miei appunti è riemersa una situazione ben più complessa di quella che mi ricordavo: solo in alcuni casi si può parlare di “veicolazioni” di notizie false che sottintenderebbero una marcata stupidità del sottoscritto. A ben vedere, anche se non sono un esperto del settore, in certi casi penso si possa ipotizzare una persona, se non enormemente stupida, con marcati problemi di carattere psicologico/psichiatrico. In ambedue i casi (persona molto stupida, persona con grossi problemi mentali), io credo, saremmo in presenza di atteggiamenti facilmente individuabili.

Altri episodi sottintenderebbero una personalità, sempre del sottoscritto, diametralmente opposta, pure se, ovviamente, ancora negativa. Altri ancora presupporrebbero una cattiveria “luciferina”.

Anche per quanto riguarda l’aspetto, diciamo, strettamente psicologico, le “veicolazioni” sono svariate: rissosita’/prepotenza nei rapporti con il vicinato, disturbi mentali riconducibili ad aspetti sessuali, riduzione della lucidità  mentale, devianze riconducibili alle malattie mentali degli anziani, odio viscerale nei confronti delle donne, ecc.,ecc. Quindi, altro obiettivo dei successivi post sull’argomento sarà quello di, appunto, tentare di “disegnare un quadro” quanto più possibile fedele, di questo “spaccato” e, conseguentemente, dimostrare il comportamento malavitoso del mio detrattore occulto.

Intendo anche (tentare di) dimostrare che, al di là delle apparenze (banali pettegolezzi), le questioni affrontate in questa sede sono ben meno “leggere” di quanto potrebbe apparire a prima vista.

Ultima, ma non meno importante, prerogativa sarà quella di dimostrare che tutto quanto esposto in questo blog (sempre con riferimento alla questione “detrattore occulto”), anche se marcatamente inverosimile, è la pura realtà.

Nel complesso un compito, come potete capire, non proprio semplice e per il quale occorrerà un lavoro certosino. Ma oggi più di ieri mi sento anche in grado di intuire e fronteggiare eventuali loro (del “mio” detrattore e dei suoi “veicolatori”) prerogative volte a costruire false situazioni da poter poi interpretare in negativo. Per meglio dire mi sono già trovato in un contesto falsamente costruito dai suddetti balordi al fine di poter estrapolare ipotesi negative del mio comportamento, ovviamente non vere. Situazione che sono stato in grado di percepire e “neutralizzare” (grande successo se si considera la mia proverbiale scarsa perspicacia). Francamente, mentre non sono rimasto stupito più di tanto di questa, diciamo, iniziativa, sono rimasto letteralmente sbalordito dalla loro capacita di utilizzare strutture “paraistituzionali”.

Proprio in questo momento mi torna alla mente un accadimento di non pochi anni fa dove venni informato preventivamente di un colloquio che mi sarebbe stato richiesto e che sarebbe stato registrato a mia insaputa. Colloquio che effettivamente avvenne. Ma la cosa fini’ lì. Ancora una volta una situazione a dir poco incomprensibile che a quel tempo sottovalutai e che comunque decisi di accantonare anche perché in quel periodo attraversavo ancora una fase di significativa frustrazione/delusione di tipo professionale.

In chiusura di questo post mi sovviene il desiderio di ripetere, per l’ennesima volta (repetita iuvant), quanto ebbi a scrivere già nel post del lontano luglio 2017 riguardo, appunto, al detrattore occulto: “…a volte mi domando quali guai avrebbe potuto procurarmi,…….se, anziché una vita relativamente tranquilla …. avessi avuto un modo di vivere “borderline”!” Una domanda a cui oggi tendo a rispondere con maggiore convinzione così: guai ben maggiori!