TERZA LETTERA APERTA A MARIO

Citazione

Riguardo all’utilizzo del nome Mario rimando al post del 2.09.2016

Nel caso specifico Mario è un semplice conoscente, nonché un lettore saltuario di questo blog che, incontrandolo, mi ha voluto sottoporre due questioni: una in maniera esplicita, una in maniera implicita (ma non troppo).

Sono domande a cui intendo rispondere in questa sede per due motivi:

  • innanzitutto perché al momento dell’incontro non credo di essere stato sufficientemente chiaro ed adeguatamente esaustivo;
  • in secondo luogo perché tali problematiche potrebbero interessare anche alcuni degli altri miei quattro followers.

Veniamo alla prima. Mario mi chiede chi sono le persone che, insieme a me, hanno predisposto ed “alimentano” questo blog.

Bene, caro Mario. Devo dirti che non hai studiato. Infatti se tu avessi studiato, vale a dire se tu avessi letto la pagina Note legali ed il post del 10 dicembre 2014, avresti appreso che dietro al sottoscritto c’é esclusivamente il sottoscritto.

Comunque sia, al di là delle battute, ti ringrazio per avermi rivolto questa domanda alla quale cercherò di rispondere in maniera più dettagliata.

Aggiungo quindi a quanto sopra che perfino le persone a me più vicine non hanno alcuna influenza/coinvolgimento su tutto ciò che ho scritto e scrivo in questo blog. Tanto meno concordo con chicchessia gli argomenti che intendo trattare e/o faccio leggere, ancora a chicchessia, i singoli post prima di pubblicarli.

Forse tu preferivi sentirti dire che faccio parte dell’ennesima associazione, più o meno segreta, associazione per la quale svolgerei la funzione di prestanome o qualcosa del genere. E magari venire a conoscenza del fatto che questa associazione è numerosa e “potente”. La cosa, credo, sarebbe per te sicuramente più interessante ed io sarei certamente più temibile. Ma direi una sonora bugia. E poi non mi interessa appartenere ad associazioni più o meno segrete, tanto meno essere temibile. Anzi!

Non sto a dilungarmi su tale aspetto in quanto gli obiettivi di questo blog sono ben delineati, pure se in maniera stringata, nelle pagine introduttive.

Veniamo alla seconda. Mario mi fa capire di disapprovare il fatto di aver scritto, nel post del 17 luglio 2017, di una questione strettamente privata, questione che riguardava, specificatamente, un tremendo disturbo intestinale che ho subito in data 6 luglio, sempre 2017. A suo avviso così facendo ho, come dire, svilito il contenuto del blog: una questione troppo “micro”, troppo insignificante. Peraltro, in parte contraddicendosi, mi chiede delucidazioni sulle “caratteristiche” di tale , diciamo, evento.

Bene Mario. Ti ricordo innanzitutto che questo è un blog, un “diario on line”, dove si riportano anche accadimenti banali e/o personali (e non necessariamente solo quelli edificanti).

Ma, nel caso specifico, l’unico motivo che mi ha indotto a rendere pubblica, ancora una volta, questa “banalità” è dato dal fatto che, alla luce  di una serie di certezze (sottolineo certezze), devo correggere quanto ebbi a scrivere al riguardo nel post del 17 luglio 2017. Tali certezze mi impongono di escludere  che l'”evento” sia “riconducibile ad una serie  irripetibile di concause”  ed, invece, di asserire che questo è da  ascrivere  esclusivamente a cause esogene, sia con riferimento al mio stato psico-fisico, sia con riferimento a quanto da me assunto prima dell'”evento” (cibo, farmaci, ecc,).

Queste deduzioni assolutamente obbligatorie (alla luce delle certezze acquisite) sono, come puoi ben capire, molto, molto, molto, molto inquietanti.

E’ mia intenzione raccogliere tutto il materiale e le informazioni disponibili e, quindi, esporle dettagliatamente, in tempi brevi, in questo blog.

continua

 

COMMISSIONE PARLAMENTARE D’INCHIESTA SULLE BANCHE: BREVI AGGIORNAMENTI

Di questo argomento mi sono occupato nei post del 13 novembre 2016, del 31 gennaio 2017 e del 12 settembre 2017.

Al momento in cui scrivo queste concise note mi verrebbe da dichiarare che le speranze che la citata Commissione arrivi a conclusioni sufficientemente confacenti alla domanda di verità che proviene da una parte significativa del paese sono notevolmente diminuite.

Ma procediamo con ordine.

Partiamo dalla composizione dei relativi organi dirigenti.

Il 27 settembre 2017 abbiamo appreso dell’elezione, con buon ritardo, del Presidente: l’Onorevole Pierferdinando Casini, attualmente senatore di Alternativa popolare, con la maggioranza assoluta (21 voti) alla prima votazione.

Successivamente sono stati eletti gli altri membri dell’Ufficio di presidenza.

i due Vicepresidenti sono: Renato Brunetta, senatore di Forza Italia, e Mauro Maria Marino, senatore del Partito Democratico.

I due segretari sono:  Paolo Tosato, senatore della Lega Nord,e Zeller Karl, senatore di Per le autonomie.

Gli scettici si sono subito affrettati ad affermare che si è di fatto affossato la Commissione medesima in quanto con questi organi dirigenti non le si è dato una significativa discontinuità con il passato.

Per la precisione occorre dire che non pochi sono coloro che si dimostrano scettici, non tanto con riferimento a tale Commissione, quanto con riferimento a tutte le Commissioni parlamentari di inchiesta.

Gli ottimisti dicono invece che in questo modo si è evitato che la Commissione possa essere indirizzata verso posizioni di parte e/o estremistiche che potrebbero portare, più che alla ricerca della verità, a screditare questo o quel partito/movimento.

Come a suo tempo ipotizzato in questo blog, tale Commissione avrà vita breve: fino alla fine della legislatura; quindi nessuna possibilità di prolungarne l’attività nella successiva.

Comunque sia prima di avventurarmi in giudizi definitivi ho deciso di aspettare la fine dei lavori. Questi i motivi che potrebbero “rovesciare” l’approccio pessimistico e condurre ad un documento finale adeguatamente soddisfacente:

  • la presenza, in commissione, di persone competenti ed affidabili;
  • la presenza, sempre in commissione, di partiti/movimenti che sembrano intenzionati a fare sul serio;
  • la volontà di alcuni giornalisti e di alcune associazioni dei consumatori di, come dire, fare le bucce ai lavori della commissione;
  • la “pressione popolare” che con il passare del tempo sembra divenire sempre più incalzante

In questi ultimi tempi, come avrete notato, stiamo assistendo ad una forte “sovraesposizione” delle informazioni riguardanti questo specifico argomento. Ragione per cui intervenire ancora, ai fini meramente descrittivi, potrebbe risultare assolutamente ridondante. Quindi assolutamente inutile. Per questo motivo eviterò di trattare l’argomento prima della pubblicazione del documento conclusivo, salvo eventi particolarmente eclatanti e/o la necessità impellente di aggiornare le mie opinioni.