UNA OSCURA QUESTIONE DI VICINATO: RESOCONTO DI FINE ANNO

Doveva essere un resoconto di fine estate. Poi, come al solito, i giorni ed i mesi sono “scivolati via” in un batter d’occhio e siamo arrivati, appunto, a fine anno. Per amore di verità devo subito aggiungere che sono stato condizionato tutt’altro che marginalmente da questa pandemia, nel senso che ogni volta che avevo il tempo necessario per scrivere un post mi sembrava di essere completamente fuori luogo, non fosse altro che per i non pochi decessi che continuavano (e continuano) a susseguirsi nel tempo. Ma alla fine, dato che, ovviamente, non esiste alcuna correlazione fra questa “attività” (il blog) e l’andamento del Covid-19, mi sono convinto a riprenderla, anche perché sono trascorsi ormai quasi otto mesi dall’ultimo post e non vorrei che il “mio” detrattore occulto pensasse che ho “gettato la spugna”; anzi, ribadisco che, con riferimento alla “questione confinanti” (ma non solo), ……continuerò a tenere “aperto” questo blog quantomeno fino a quando non vedrò reintrodotta una situazione di normalità…. (post dell’8 marzo 2020).

Lasciando a futuri post l’argomento “detrattore occulto”, qui, sempre all’interno della categoria UNA OSCURA QUESTIONE DI VICINATO,  intendo riferirmi esclusivamente ai cosiddetti “fastidi” (parlando, come al solito, in termini eufemistici).

Qualcuno mi ha domandato (solo adesso?): ma perché, invece di ricorrere al web non hai seguito le vie “normali”, vale a dire partendo con il tentativo di risolvere le varie situazioni mediante il dialogo e, nel caso di insuccesso, procedere con gli appropriati atti che la legge consente?

Posso rispondere con assoluta chiarezza ed in estrema sintesi: già fatto e da quel dì! Per molto, troppo tempo, mi sono mantenuto in situazione di attesa con il tentativo di trovare risposta a tanti interrogativi, interrogativi che possono essere rozzamente così sintetizzati: ma per quale diavolo di motivo questi “signori”, oltre che far costruire di sana pianta una casa ed una strada totalmente abusive, fanno di tutto per renderci la vita quasi impossibile tanto da costringerci, in pratica, ad intraprendere le vie legali? Sarebbe stato più logico, io credo, un comportamento diametralmente opposto! Questa è l’assurdità. Lascio ad ogni singolo lettore il compito non facile di trovare la risposta  secondo lui più plausibile.

Ma come già detto in altri post, io, purtroppo, ho un caratteraccio: quando sento odore (si fa per dire) di sopraffazione, di prepotenza, di intimidazione, non posso fare a meno di reagire utilizzando le mie, seppure modestissime, armi di difesa (che poi, nel caso specifico, sono i post di questo blog) e stando ben attento a non cadere nelle provocazioni; armi che, quantomeno, mi consentono di diffondere elementi di verità. E poi non mi sento di scartare l’ipotesi che detti “signori”, se venissero a sapere che ho cessato questa attività o, quantomeno, quella dedicata a tale specifico aspetto,  riprenderebbero con le “gentilezze” iniziali.

Tornando al mio comportamento al riguardo, possiamo dire che le mie azioni, finalizzate esclusivamente a vivere nella nostra proprietà in tranquillità, sono mano a mano aumentate di intensità e di livello. Un “crescendo” peraltro molto lento:  siamo partiti da mere e garbate rimostranze verbali, per poi passare a richieste scritte, a diffide, sempre scritte, ad esposti alle autorità competenti,  a querele-denunce, ad un ricorso al Tar  e via dicendo. Probabilmente senza il “tradimento deontologico” (ed a mio avviso strano, data la tempistica) di certi addetti ai lavori avrei già imboccato la strada indicata nel post del 2 settembre 2016 (tredicesimo capoverso).

Forse un giorno dedicherò un post alla descrizione dei costi, intesi in senso lato (economici, materiali, immateriali, psicologici, in termini di tempo perso, ecc), sostenuti/subiti, in modo tale da rendere palese l’enorme danno complessivo che questi “signori” hanno causato, purtroppo non solo al sottoscritto. E fors’anche a raccontare della faticosissima e lunghissima, nonché, ancora una volta, oscura, trattativa per acquistare la piccola ex oliveta, peraltro “abortita” malgrado la mia disponibilità a pagare un prezzo ben più alto di quello di mercato. Trattativa che, se conclusasi positivamente, avrebbe risolto il problema alla radice.

Riguardo alla “dinamica” dei rapporti di vicinato è sufficiente che io riporti quanto ebbi a scrivere al riguardo già nel 2014 (post del 22 ottobre 2014):

Come ho già avuto modo di sottolineare, non si tratta della “classica” situazione di vicinato dove, “screzio dopo screzio”, da ambo le parti, si è andato creando uno stato di, diciamo, crescente conflittualità. Per quanto qualcuno si stia sforzando di far apparire una realtà di questo tipo (ne parlerò in uno specifico post), io (ma il discorso vale per tutta la mia famiglia), proseguendo nel mio normale stile di vita, mi sono preoccupato, sempre e comunque, nell’ intraprendere qualsivoglia iniziativa,  innanzitutto di non arrecare disturbo e/o danno a chicchessia nonché, ovviamente, di rispettare le norme vigenti. Quindi, ripeto, l’attuale stato di cose, su tale versante, deriva completamente da atteggiamenti unilaterali.

C’é voluto questo blog per ricondurre la questione sui “binari della verità”.

Ancora cose già scritte in svariati post. Ma, come dicevano gli “antichi”, repetita iuvant, specie per chi, come me, intende mantenersi entro un itinerario di massima trasparenza/correttezza e che, ancora come più volte scritto, ha solo questo blog per difendersi. Mi perdoneranno i miei quattro followers per quanto andrò a ripetere ma credo proprio sia utile rinfrescarci la memoria su questa specifica problematica.

Giova quindi ricordare, riprendendo il discorso sopra accennato, che questi “signori” confinanti hanno fatto costruire, non pochi anni fa, una casa totalmente abusiva nonché una strada per arrivarci ugualmente abusiva, strada che peraltro hanno pensato bene di far passare, per un primo tratto, facendo allargare enormemente le dimensioni di una piccola stradina di campagna (peraltro non più visibile, come dimostrano le foto da me scattate antecedentemente) destinata alle poche attività agricole-forestali necessarie alla conduzione del fondo, pressoché a ridosso dell’immobile dove abitiamo, nella parte dove trovano ubicazione, fra l’altro, le finestre delle camere dei miei nipoti ( a quel tempo nipotini).

Ma torniamo al resoconto.

Ancora come scritto più volte, questo è il “versante” che ha tratto maggior beneficio dall’aver messo in piedi il mio blog. Devo infatti riconoscere che, sotto svariati aspetti, le cose sono migliorate significativamente.  Anche se è bene aggiungere subito che siamo ben lontani da una situazione di normalità. Rimangono cioè alcuni  “fastidi” tutt’altro che secondari e che vado ad esporre qui sotto, in ordine di importanza.

  1. La motorella. Io la definisco motorella ma francamente non conosco il termine più appropriato: è una specie di carrello motorizzato non molto grande, nel caso specifico molto vecchio, che usano prevalentemente i loro dipendenti (non so se due o tre) per spostarsi continuamente nella loro proprietà e per trasportare gli ortaggi. Fin qui nessun problema. Ognuno usa i mezzi che crede. Ma il problema, per noi, consiste nel rumore, che è ben superiore a quello del precedente mezzo, già insopportabilmente rumoroso, che a suo tempo definii motorella turbo (occorre tenere sempre presente il fatto che questa strada è stata fatta costruire pressoché a ridosso delle finestre di alcune camere). Un rumore che mi ricorda quello di certi motorini di alcuni coetanei di quando ero un ragazzo dopo che li avevano, come si diceva in gergo, “smarmittati”. D’inverno la situazione rimane di dimensioni, non dico sopportabili, ma comunque “passabili” (molto fra virgolette). Il problema, il grosso problema, viene d’estate per un insieme di perché facilmente intuibili ma che vado comunque ad elencare:
    1. innanzitutto perché i loro dipendenti, in estate, “sviaggiano” molto di più rispetto all’inverno;
    2. in secondo luogo perchè spesso “sviaggiano” sotto le finestre dei miei nipoti la mattina presto;
    3. in terzo luogo perchè d’estate teniamo le finestre aperte;
    4. in quarto luogo perchè i miei nipoti, avendo terminato la scuola, la mattina potrebbero (e vorrebbero) dormire un po’ di più. Fatto sta che quel rumore assordante di motore “smarmittato” rende impossibile non svegliarsi anche ad uno abbastanza sordo come il sottoscritto. Quindi è inutile che questi “signori”, quando passano sotto le nostre finestre con i mezzi (furgoni ed auto) guidati da loro stessi adottino, da un po’ di tempo a questa parte, “comportamenti consoni”  (peraltro non sempre) lasciando ai dipendenti il “lavoro sporco”. Io so benissimo che detti dipendenti non hanno alcuna responsabilità nella scelta di tale mezzo. Da qui la deduzione che tale responsabilità  (acquisto di un mezzo vetusto, probabilmente inquinante e, per di più, “smarmittato”) non può che ricadere sui proprietari (per chi avesse tempo e voglia suggerisco la lettura del post del 22 ottobre 2014 e quello del 27 maggio 2017)
  2.  Il cancello. E’ una storia infinita! Comincio col dire che, originariamente, esisteva un vecchio cancello “filo strada” (ovviamente ho le foto). La prima volta che lo spostarono all’interno, proprio di fronte alla finestra di una camera dei miei nipoti, avendo saputo da dei funzionari dell’Ufficio tecnico del Comune che avevo tutta la “capacità giuridica” di oppormi, inoltrai specifica rimostranza scritta al Comune medesimo. Solo dopo reiterati reclami lo fecero togliere. Ma dopo svariati anni un nuovo cancello fu reinstallato, sempre di fronte alla citata finestra. Mi informai da “addetti ai lavori” i quali mi dissero che era tutto regolare. Ma come? Prima non era regolare e dopo era regolare?
  3. La siepe. Fra la nostra proprietà a la loro proprietà (con strada abusiva incorporata, come già detto) esiste una recinzione di nostra proprietà. Bene ( si fa per dire). Nella loro proprietà esistono diverse piante di “vite americana” che ogni anno crescono significativamente e, ovviamente, si “arrampicano” sulla nostra recinzione, in quanto le sono a ridosso, creando le seguenti problematiche:
    1. La necessità di potare ogni anno questa siepe che ha radici, come già detto, nella loro proprietà, per evitare che scenda in maniera pesante dall’altra parte della rete (mi spiego meglio: noi dobbiamo potare la loro siepe che hanno appoggiato alla nostra rete).
    2. Il danneggiamento della arella che noi, per un discorso di privacy, teniamo appoggiata alla nostra rete e che dobbiamo sostituire con relativa frequenza;
    3. La creazione di una poco soddisfacente condizione igienica, dato che questa siepe non viene curata/sistemata in alcun modo (con il precedente proprietario avevamo un tacito accordo per cui pensavamo noi stessi, senza nessun costo per lui,  a sistemarla periodicamente). Sarà un caso, ma è da qualche anno che il problema delle zanzare, in quella parte de nostro giardino, è divenuto particolarmente fastidioso. Una situazione poco piacevole anche sotto i profilo estetico (guardare per credere).
  4. Il Cane. Attualmente hanno un grosso cane (non mi intendo troppo di razze canine ma credo che sia un cane lupo). Questo cane sovente viene lasciato libero ed in alcune circostanze i miei nipoti se lo sono trovato davanti impaurendosi non poco. Più di una volta alcune persone che si trovavano a passeggiare nella strada sono venute a chiedermi di metterlo al guinzaglio pensando che fosse di nostra proprietà.

Gli altri “fastidi” sono abbastanza marginali e, comunque, riconducibili a mere diversità  in termini di gusti personali e niente di più come, per esempio, quella sorta di manifesto “gigante” che hanno posto all’entrata, a fianco del cancello e che a me sembra un vero e proprio “sfregio” al paesaggio circostante. 

Ecco questi sono i “fastidi” tutt’ora presenti che mi impongono di affermare che, in questo piccolo contesto territoriale, il far west, seppure in “formato light”, esiste ancora.

Va da sè che qualsivoglia contestazione, precisazione, critica, ecc. che mi perverrà verrà, se specificatamente richiestomi, resa pubblica in questo blog, fatta salva per me la possibilità di replicare.

Come avete potuto notare la prima parte di questo post è stata dedicata a “rinfrescare la memoria” su certi aspetti. In quest’ottica mi sembra opportuno ricordare anche che dietro al mio blog c’è esclusivamente il sottoscritto; come ben esplicitato nel post del 13 Novembre 2017,

….perfino le persone a me più vicine non hanno alcuna influenza/coinvolgimento su tutto ciò che ho scritto e scrivo in questo blog. Tanto meno concordo con chicchessia gli argomenti che intendo trattare e/o faccio leggere, ancora a chicchessia, i singoli post prima di pubblicarli.