IN MERITO A DUE COMMISSIONI PARLAMENTARI DI INCHIESTA (IN PARTICOLARE QUELLA SULLA MORTE DI DAVID ROSSI): CONSIDERAZIONI PERSONALI ED ATTUALI PREROGATIVE

Come al solito sono in enorme ritardo, rispetto al timing programmato, nel pubblicare i mie “interventi” su queste pagine. Del resto la problematica sottostante merita ben più di qualche riga. Per questo ho deciso di affrontarla in maniere adeguatamente dettagliata in un prossimo specifico post. Anche perché, volendo testardamente continuare nel perseguimento degli obiettivi a suo tempo delineati, mi trovo nella necessità di “alzare il tiro” nei termini che andrò a spiegare in tale post. Malgrado tutto il fine rimane sempre quello: rendere meno estemporanea, per i motivi ampiamente descritti in svariati post e nelle pagine introduttive, la “produzione” del blog.

Ma veniamo agli argomenti che intendo trattare in questo post.

L’altra sera, quasi per caso, mi sono trovato a rivedere, in tv, lo speciale de Le iene sulla morte di David Rossi. Il già forte turbamento al momento in cui i media ne dettero comunicazione, peraltro progressivamente amplificato mano a mano che ricevevamo informazioni sugli sviluppi delle indagini, si è ulteriormente e significativamente irrobustito. Non so dire esattamente perché, dato che il contenuto era già tutto conosciuto. Forse per il semplice fatto che ho potuto seguire il servizio nel massimo silenzio, con la massima attenzione e senza interruzioni o, più banalmente, perché mi trovavo nello stato d’animo più confacente.

E fra i tanti pensieri, mi sono sovvenuti alla mente anche quelli riguardanti le opinioni di alcune persone in merito al comportamento da adottare a seguito di questo tragico fatto. A grandi linee il discorso è in questi termini: siccome l'”evento” è particolarmente drammatico, tanto in sé e per sé quanto con riferimento all’immagine della Istituzione “coinvolta” nonché a quella della città nel suo complesso, chi ama Siena – dicono loro – deve evitare di parlarne per non prestare il fianco a tutti quei detrattori che non perdono occasione per denigrarci (noi senesi).

Io, invece, mano a mano che andavo avanti nel vedere il servizio e riflettevo su queste considerazioni, sentivo irrobustire dentro di me la già da tempo maturata convinzione della necessità di conseguire risposte convincenti agli interrogativi rimasti ancora in piedi, peraltro tutti particolarmente gravi, e, conseguentemente, sgomberare il campo da tutte le “zone grigie” o, quantomeno, quelle per le quali esiste ancora la possibilità di farlo.

Grazie, perlopiù, ad alcune inchieste televisive ed alla forte volontà dei familiari di scoprire la verità, sono emerse nuove inquietanti piste investigative, non irrilevanti carenze nelle indagini svolte e nella raccolta delle testimonianze, convincenti ipotesi derivanti da approfondite analisi sulla dinamica della caduta ed altro ancora.

E proprio per questo credo che chiunque abbia effettivamente a cuore le sorti di questa città, dei suoi abitanti e, più in generale e per casi come questo, ritenga sempre e comunque importante addivenire al conseguimento della verità, debba convenire sulla necessità di accertare e ricostruire, con indagini approfondite ed utilizzando lo strumentario investigativo più appropriato, tutte le “circostanze e le responsabilità che hanno determinato la morte di David Rossi” (cfr breve relazione alla Proposta di inchiesta parlamentare denominata “Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi”, presentata alla Camera dei Deputati il 18 Aprile 2019).

Non è vero, ho pensato, in stridente contrasto con l’opinione delle suddette persone, che cose di questo genere conviene che vengano dimenticate al più presto. Anzi! E’ forse vero l’esatto contrario visto che, in questo caso, lasciando senza risposta una serie di domande “cruciali”, si verrebbero ad alimentare sospetti pesanti come macigni e che, alla fin fine, si ripercuoterebbero in maniera molto negativa sull’intera città, su tutti i suoi abitanti e per lunghi periodi di tempo, annullando e superando di gran lunga i “vantaggi” (?) derivanti da, come dire, l’indirizzare tutta la questione nei sentieri dell’oblio. Io, nella convinzione che la quasi totalità della popolazione sia del tutto estranea a questa drammatica ed oscura faccenda, sono altresì convinto che l’unico modo per salvaguardarla realmente sotto il profilo morale sia, appunto, quello di effettuare indagini pregnanti ed approfondite, vale a dire indagini in grado di eliminare o ridurre drasticamente gli “spazi di ambiguità”.

Da qui la decisione di esplicitare il mio pensiero sulla questione in generale e con riferimento alla specifica Commissione Parlamentare in particolare. Quantomeno, mi sono detto, la mia opinione “arriverà” almeno ai miei quattro followers i quali, voglio sperare, faranno almeno qualche riflessione in più su questa oscura e drammatica vicenda.

Ed a questo punto, mi sono detto, è forse il caso di parlare brevemente anche dell’altra Commissione, quella sulle banche , di cui mi sono occupato in alcuni post (cfr sotto), se non altro per giustificare il mio intendimento di non occuparmene più in questa sede e che, proprio per questo, potrò “liquidare” in poche righe.

Voi direte: cosa c’entra la morte di David Rossi con i gravi problemi che affliggono il Sistema bancario e finanziario italiano? Probabilmente niente le accomuna se non il fatto che per ambedue si fa riferimento , appunto, a specifiche commissioni parlamentari. E’ solo la mia mente che, ogni volta che mi trovo a pensare e/o a parlare del “caso David Rossi” vi abbina, quasi in automatico, la Commissione parlamentare sulle banche e viceversa.

1.- Affrontiamo quindi innanzitutto, telegraficamente, la questione della Commissione bicamerale di inchiesta sul sistema bancario e finanziario; una Commissione istituita i primi del mese di Agosto 2019, che rappresenta una sorta di prosecuzione della precedente Commissione di inchiesta(cfr, al riguardo, i post di questo blog del 13 novembre 2016, 31 gennaio 2017, 12 settembre 2017, 13 novembre 2017) e che avrebbe dovuto debuttare mercoledì 4 settembre. Il primo atto di tale Commissione dovrebbe riguardare la nomina del presidente, di due vicepresidenti e due segretari. Prima della “crisi”, il candidato alla presidenza più accreditato era il senatore Gianluigi Paragone. Solo tre componenti hanno fatto parte anche della precedente Commissione d’inchiesta sulle banche presieduta dall’onorevole Pier Ferdinando Casini.

I lavori e le conclusioni di quest’ultima sono stati ampiamente trattati dai quotidiani (cartacei ed on line), dalle televisioni, dai social, ecc. Una forte “sovraesposizione” mediatica che, io credo, riguarderà anche questa seconda Commissione. Da qui, mi sono detto e dico ai miei quattro followers, l’inutilità di proseguire con tale argomento anche in questo post. Voglio cioè dire che continuare a scrivere su questa problematica non darebbe alcun contributo minimamente originale/aggiuntivo tanto alla sua divulgazione, quanto agli aspetti interpretativi della questione ed, anche, in termini di mere opinioni al riguardo. Vale a dire un “esercizio” assolutamente ridondante, ergo assolutamente inutile. E senza contare che, come si ricorderanno i miei quattro assidui followers, il mio interessamento originario riguardava la Commissione Regionale sul Monte dei Paschi, quindi un ambito ben più ristretto e molto più specifico.

Nella speranza che tutto non si trasformi in una sorta di “porto delle nebbie” ( il discorso vale anche per l’altra Commissione) eviterò quindi di affrontare ulteriormente questo argomento, a meno che l’emergere di eventi particolarmente “pertinenti”, magari al momento della pubblicazione del documento conclusivo, e/o allorquando emergesse la necessità impellente di aggiornare le mie opinioni, non mi convincano sull’utilità di ritornare sulla questione.

2.- la Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi; per la verità al momento esiste solo una proposta di istituire una “Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi, responsabile dell’area comunicazione del Monte dei Paschi di Siena”, presentata, come già detto, da un gruppo di senatori in data 18 aprile 2019, il cui compito dovrebbe consistere nell’ “accertare e ricostruire tutte le circostanze e le responsabilità che hanno determinato la morte di David Rossi” (Camera dei deputati, doc XXII n. 37). Bastano ed avanzano le poche righe propedeutiche all’ “articolazione” del documento citato (che invito caldamente a leggere) per capire l’importanza, per non dire l’assoluta necessità, di approfondire adeguatamente i molti aspetti rimasti senza risposta, se si vuole addivenire a delineare un quadro sufficientemente veritiero di tutta la questione ed anche, a mio modesto parere, se si vuole realmente “servire” la nostra città e la comunità che vi risiede.

Come avrete capito io, per i motivi sopra indicati, sono assolutamente favorevole alla costituzione ed al buon funzionamento di questa Commissione e, più in generale, sono assolutamente favorevole a tutte quelle iniziative che hanno come obiettivo quello di fare luce su questo tragico evento nonché, in particolare, alla riapertura del caso, archiviato per ben due volte dalla Magistratura per suicidio.

Ma dico di più. Siena, ancora a mio modestissimo parere, ha un forte bisogno di dimostrare di possedere gli anticorpi per combattere e sconfiggere tutti quei comportamenti che hanno come “regola operativa” quella di muoversi “sotto traccia” e che sovente, sempre a mio modestissimo parere, hanno l’odore di comportamenti malavitosi.

 

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