PREROGATIVE: CONSIDERAZIONI E RIFLESSIONI “AD ALTA VOCE”

Sono passati poco più di due anni dal momento in cui ho cominciato a predisporre questo blog  e poco più di un anno dal primo post pubblicato. Un periodo di “rodaggio” non breve che mi ha consentito, fra l’altro, di capire meglio le caratteristiche operativo-divulgative di tale strumento e, quindi, di focalizzare modifiche, cambiamenti, miglioramenti da adottare.

Tempo fa, qualcuno ebbe a rivolgermi, garbatamente, delle critiche per aver deciso di utilizzare un solo blog per due temi (in gergo: categorie) molto diversi fra loro. Ad oggi devo riconoscere che tali critiche erano giustificate: questo abbinamento “eterogeneo” ha certamente creato confusione che, alla fin fine, ha ostacolato la possibilità di capire, con semplicità ed immediatezza, ambedue le problematiche rendendo ben meno “accattivante” la lettura dei singoli post.

A quel tempo io risposi che la scelta era dovuta anche, ma non solo, alla mia (allora) scarsa conoscenza di questo Sistema di Gestione dei Contenuti (CMS: Content Management System).

Oggi non è più così. Pur rimanendo un dilettante in materia ho acquisito un minimo di esperienza che mi consente, con relativa facilità, di predisporre e gestire un blog.

Ho quindi deciso di separare nettamente le due categorie costituendo, per ognuna, uno specifico blog. Più in dettaglio, una volta eseguiti gli adempimenti per l’acquisizione di un nuovo dominio ed aver istallato/personalizzato il software per un nuovo blog, provvederò, appunto, a scindere, tanto per il passato quanto per il futuro, i due argomenti/categorie. Pertanto, “a bocce ferme” ci sarà un blog, denominato ancora SIENA MIGLIORE, al cui interno verranno inserite pagine, sottopagine e post contenenti argomenti riferiti alle istituzioni senesi e, più in generale, alla nostra collettività, mentre pagine, sottopagine e post riguardanti aspetti riconducibili alla, diciamo, sfera privata, troveranno collocazione in un altro blog il cui titolo, probabilmente, sarà, semplicemente, il mio nome. Tutto ciò anche se, al momento, non sono in grado di quantificare gli aspetti temporali (timing) di tale cambiamento.

Mi sono reso anche conto che una presenza abbastanza sporadica ha ben poco senso in un diario on line che, invece, proprio per le sue caratteristiche, implica una assiduità ben più marcata. A maggior ragione se consideriamo anche il mio intendimento di allargare significativamente l'”area di intervento”.

All’interno di questo “processo evolutivo” devo dire che, oggi, addirittura, non arrivo più ad escludere categoricamente la possibilità di costituire un giornale on line, laddove mi si presentasse una serie di condizioni (anche sul versante dei costi) tali da convincermi che questa strada mi permetterebbe di conseguire, in maniera ben più pregnante, gli obiettivi originari.

Da qui l’ulteriore decisione di riservare più spazio a tale nuovo impegno. Più in generale l’intendimento è quello di riorganizzare il mio tempo in modo tale da dedicarne, “istituzionalmente”, una quantità maggiore all’attività dei blog.

Questa scelta mi consentirà anche di rendere più immediata, nel blog, diciamo, personale, la pubblicizzazione dei vari problemi, di cui ho già fatto cenno in altri post e nelle pagine iniziali, che sono ancora ben al di là dall’essere risolti: i rumori di mezzi (molti) insopportabili (come già detto più volte, l’enorme strada abusiva costruita dai nostri vicini è completamente a ridosso della nostra abitazione tanto che i mezzi che vi transitano sembra che “attraversino” letteralmente l’abitazione, oggi ancora di più grazie – si fa per dire – alla nuova “motorella” ben più rumorosa delle già rumorose preesistenti) dalla mattina alle 6 alla sera alle 10; l’inquinamento “atmosferico” derivante dalla polvere e dagli scarichi di mezzi; il problema della rete di nostra proprietà e della siepe che vi si appoggia la quale, lasciata a sé stessa, diviene foriera anche di problemi igienico-sanitari (enorme incremento delle zanzare tigre, ecc.,ecc.), i cattivi odori (di carogne di animali?) provenienti dai loro allevamenti, ancora una volta insopportabili quando il vento “tira” da sud-est: ecc.; ecc..

In chiusura di queste “riflessioni ad alta voce”, per dirla tutta e fino in fondo, devo anche aggiungere che tale “attività”, il cui inizio è derivato dalla necessità di conseguire, sostanzialmente, i due obiettivi indicati nelle pagine/sottopagine introduttive, ha stimolato in me anche nuovi interessi, non previsti, per certi aspetti, diciamo, di carattere psicologico. Infatti, con il passare del tempo, ho cominciato ad interessarmi (se non proprio a divertirmi) ad osservare i cambiamenti di atteggiamento nei miei confronti delle persone che, mano a mano, sono venute a conoscenza dell’esistenza di questo blog e del relativo contenuto. Cambiamenti, si badi bene, per i quali mantengo il massimo rispetto e nessun intendimento derisorio.

 

APPELLO PER SIENA: SULLE SOCIETA’ PARTECIPATE E CONTROLLATE DAL COMUNE DI SIENA

1) INTRODUZIONE

Me la sono presa comoda. Forse troppo comoda! Un ritardo “significativo” (il post precedente risale al 14 aprile dell’anno in corso) determinato, innanzitutto, dalla mia decisione di affrontare la problematica indicata nel titolo non prima del giorno successivo a quello delle elezioni amministrative (31 maggio u.s.). Il motivo di tale decisione è semplice: non voglio che questo blog venga considerato uno “strumento” per fare, in qualche modo, politica (in senso partitico).E l’argomento si presta non poco ad accostamenti del genere, specie alla vigilia di un appuntamento elettorale.

Forse è il caso di specificare meglio tale aspetto. Non è che io non mi interessi di politica. Più semplicemente, in questa sede tutti gli argomenti che mi troverò ad affrontare dovranno essere trattati, esplicitamente o implicitamente, non con l’obiettivo di “sponsorizzare” o denigrare questo o quel partito e/o, più in generale, questa o quella lobby, ma nell’esclusivo interesse generale. Questo, almeno, è il mio intento. Il fatto di esserne o meno all’altezza è tutta un’altra questione. Gli obiettivi rimangono quindi quelli  a suo tempo indicati nelle pagine introduttive di questo blog (pagina denominata “PERCHE’ QUESTO BLOG” e sottopagine della pagina denominata “APPELLO PER SIENA”).

Sono poi sopravvenuti svariati piccoli impegni che, complessivamente, hanno. assorbito  altro(e non poco) del mio tempo.

Infine ci si è messo anche il caldo che certamente ha ridotto il livello di, diciamo, gradevolezza nel lavorare davanti ad un computer.

Fatto sta che, rimanda rimanda, solo oggi mi predispongo ad affrontare l’argomento evidenziato nel titolo di questo post.

Come accennato nel post del 28 dicembre 2014, “sono arcinote le prese di posizione che, da molte parti, sono state formulate riguardo ai guasti, alle inefficienze, alle degenerazioni di questa forma di intervento pubblico nell’ economia (e non solo nell’ economia)”. Da qui la decisione di andare a vedere come stanno realmente le cose, per questo specifico aspetto, nel “ristretto” ambito comunale.

i documenti di base a cui farò qui riferimento sono:

  • la relazione sull’ argomento pubblicata dalla Corte dei Conti nel giugno dell’anno ormai da tempo concluso (2014) (“Gli organismi partecipati dagli Enti Territoriali – Osservatorio sugli Organismi partecipati/controllati da Comuni, Province e Regioni e relative analisi”), per gli aspetti generali (l’Italia nel suo complesso);
  • il “Programma di razionalizzazione delle partecipate locali”, predisposta dal Commissario Straordinario per la revisione della spesa in data 7 agosto 2014, sempre con riferimento all’Italia nel suo complesso;
  • la Relazione sulla verifica amministrativo-contabile eseguita dal giorno 14 gennaio 2013 al giorno 21 febbraio 2013 presso il comune di Siena predisposta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze dipartimento della RAGIONERIA GENERALE DELLO STATO (la cosiddetta Relazione Cimbolini), per gli aspetti specifici (Comune di Siena)

Anche se l’ultimo dei documenti sopra citati è stato reso pubblico molto prima dei due precedenti qui analizzerò prima i documenti che affrontano la questione in termini generali (la relazione della Corte dei Conti ed il documento del Commissario straordinario per la revisione), per poi passare alla situazione specifica  (Relazione Cimbolini). La “logica” sottostante, come è facile capire, è quella di “scendere” dal generale al particolare e non quella di seguire l’ordine cronologico delle pubblicazioni.

Approfondirò quindi le mie conoscenze sull’argomento raccogliendo e leggendo tutti i documenti che riterrò utili per i miei fini. In particolare intendo documentarmi adeguatamente sugli svariati interventi normativi introdotti dal legislatore, con diverse finalità, sulla materia.

Il lavoro completo mi dovrà (o, più modestamente, dovrebbe) consentire di addivenire, attraverso uno studio abbastanza approfondito dello stato dell’arte, ad una “fotografia” sufficientemente nitida del “contesto sotto osservazione” e, quindi, di esporre le mie opinioni in merito alla problematica in sé ed alle cose da fare; su questa strada mi muoverò fin tanto che lo riterrò di qualche utilità.

Nondimeno mi dovrebbe consentire anche di “testare” se e quanto si è operato per cominciare a rendere adeguatamente trasparente l’attività di questa importante Istituzione (Amministrazione Comunale).

Il fine ultimo è sempre lo stesso: contribuire, nel mio piccolo, alla costruzione di una Siena migliore.

Infine, un piccolo desiderio: sarebbe bello, in omaggio alla trasparenza ed alla democrazia diretta, che tutte le decisioni riguardanti la nascita, lo sviluppo o la soppressione di una società partecipata venissero demandate ai residenti attraverso apposito referendum o strumenti similari (non ho, al momento, le conoscenze “tecniche” per entrare nello specifico). Altrettanto gradita la situazione in cui l’Amministrazione comunale decidesse di rendere pubblici i curricula di tutti gli amministratori prescelti.

APPELLO PER SIENA: ANCORA SULL’ INSERIMENTO DI GRANDI STRUTTURE DI VENDITA A ISOLA D’ARBIA

Dai resoconti sulla stampa locale del 25 febbraio u.s. siamo venuti a conoscenza dell’ incontro del Sindaco del Comune di Siena con alcune Associazioni di categoria (Cna, Confartigianato, Confcommercio e  Confesercenti). Argomento: l’ipotetico centro commerciale ad Isola d’Arbia.

Abbiamo così appreso che il massimo esponente dell’Amministrazione locale cittadina, nell’obiettivo dichiarato di “rilanciare l’area sud del territorio  e, in particolare, la zona industriale di Isola d’Arbia” intende procedere in modo che “su tutti i procedimenti urbanistici rilevanti sarà dato spazio e voce ai cittadini e a tutte le forze economiche e sociali”.

Questa affermazione, a me sembra, se seguita coerentemente dai comportamenti, consentirà di abbassare significativamente le probabilità di commettere errori di valutazione e, quindi, addivenire a scelte non ottimali. L’unico rischio che potrebbe derivare da una scelta del genere è quella dell’immobilismo. Ma questo rischio, come dichiarato anche dallo stesso Sindaco di Siena, potrà essere “rimosso” dal Consiglio comunale al quale spetta l’ultima parola in quanto rappresentante dell’interesse collettivo.

Peraltro, parlando con la massima franchezza, mi sarei tranquillizzato completamente se il menzionato Sindaco avesse fatto riferimento anche ai Sindaci dei Comuni contermini. E ciò, non tanto perché ho qualche “amicizia” e/o lobby da difendere, quanto per il fatto che sono assolutamente convinto che scelte di questo tipo possono avvicinarsi ad un risultato finale ottimale solo ragionando su aggregati territoriali ben più ampi di quelli del singolo comune. In casi come questo un, diciamo, sottodimensionamento della “governance” del progetto complessivo può essere foriero di maggiori sprechi, maggiori inefficienze e maggiori errori.

Voglio comunque sperare, visto che negli atti resi disponibili dal Comune di Siena è già riscontrabile il coinvolgimento di tali comuni (relativa Conferenza di Pianificazione), che il più volte citato Sindaco prosegua su questa strada, superando intelligentemente vecchi ed anacronistici campanilismi.

APPELLO PER SIENA: GRANDI STRUTTURE DI VENDITA A ISOLA D’ARBIA (INTRODUZIONE)

Avevo deciso di dedicare queste poche ore disponibili ad una attenta lettura del documento della Corte dei Conti intitolato “Osservatorio sugli Organismi partecipati/controllati da Comuni, Province e Regioni e relative analisi”. Primo passo indispensabile per poter andare avanti con le prerogative delineate nel precedente post, riguardanti la situazione delle società partecipate/controllate dal Comune di Siena.

Ma le ultime prese di posizione sulla stampa locale in merito al dibattito sul centro commerciale ad Isola l’Arbia, in particolare l’intervento di alcuni giorni fa del sindaco di Monteroni d’Arbia, mi hanno costretto, per così dire, ad esporre il mio punto di vista su tale problematica. Premessa indispensabile: io non ho il piacere di conoscere il Sindaco di Monteroni, non ho alcun interesse collegabile all’Amministrazione Comunale di Monteroni, non ho proprietà e/o interessi di alcun genere nella zona di Isola d’Arbia. Voglio cioè dire che questo mio intervento è dettato esclusivamente dalla volontà di dare un modestissimo contributo affinché si evitino scelte, non dico sbagliate (che, peraltro, in passato ci sono state, eccome!), ma anche soltanto non ottimali per gli interessi generali. Credo converrete con me che, con i tempi che corrono, queste puntualizzazioni sono meno “peregrine” di quanto potrebbe apparire “a prima vista”.

Il citato intervento ha destato il mio interesse per due ordini di motivi:

1) per la ragionevolezza delle argomentazioni

2) per l’implicita dimostrazione che, forse, non si è proceduto ad effettuare tutti i necessari “approfondimenti”.

Ma procediamo con ordine. Diciamo subito che io, per la mia “veste” di “consumatore” che non di rado  deve recarsi fuori dal territorio per fare degli acquisti, vedrei con favore l’insediamento di un grande centro commerciale ad Isola d’Arbia in quanto foriero, in quest’ottica, solo di ricadute positive. Ma questa è la mia opinione, peraltro derivata da un’osservazione del tutto parziale, a cui potrebbero affiancarsi molte altre in direzioni diametralmente opposte e quindi tali, quantitativamente e qualitativamente, da sopraffare abbondantemente le ragioni di segno positivo derivanti da un’approccio da “semplice” cittadino/consumatore.

Nell’intervento del citato Sindaco viene detto, fra l’altro, che “Si rende necessario …. ragionare fuori da perimetri ristretti, come quelli comunali, gli interventi che interessano lo sviluppo dell’area sud di Siena.” Che poi così prosegue: “Ritengo altrettanto fondamentale confrontarsi su certi interventi dentro una visione complessiva della pianificazione del territorio e…. con il supporto di studi previsionali, di compatibilità e di impatto sul tessuto commerciale esistente e sulla qualità della vita e socialità dei vari centri urbani che gravitano in quell’orbita”. Il breve intervento continua elencando una serie di interrogativi, a mio avviso del tutto ragionevoli, nonché di inadempienze e di ritardi, specie sul versante della viabilità. Quindi conclude dicendo: “Mi auguro perciò che da parte di tutti possa prevalere il buon senso e la volontà di sedersi ad un tavolo con l’obiettivo di ragionare davvero sullo sviluppo dell’area sud di Siena evitando le illusioni del passato. Noi in questo contesto saremmo pronti a fare la nostra parte”.

A me sovviene subito una domanda, propedeutica a qualsiasi altra: l’idea di far nascere un centro commerciale ad Isola d’Arbia deriva dall’aver constatato la necessità di reperire, appunto, una vasta area da adibire a tale scopo o, viceversa, il punto di partenza è stato la necessità di trovare una soluzione per la riqualificazione delle aree ex Nannini ed ex Ultravox? Da una lettura sommaria dei documenti disponibili mi sembra di poter dire che il punto di partenza è stato proprio quello di trovare una riqualificazione di tali aree e non viceversa. Da qui la necessità di andarci “con i piedi di piombo” onde evitare ulteriori errori: l’insediamento di grandi strutture di vendita non è uno scherzo e, proprio per quanto or ora detto, occorre verificare fino in fondo tutti i vantaggi al netto degli svantaggi.

A questo punto vediamo alcune altre informazioni utili per definire la problematica.

Nel documento del comune di Siena denominato “Verifica di sostenibilità territoriale per la riqualificazione delle aree ex Nannini ed ex Ultravox in località Isola d’Arbia” (luglio 2014 – n.d.r.) si legge testualmente : “Questi due importanti complessi immobiliari insistono su una superficie fondiaria di circa 68.000 mq a fronte di una superficie coperta di circa 24.000 mq ed hanno ospitato fino a 15‐20 anni fa importanti realtà produttive dell’industria dolciaria e dell’elettronica di consumo. Dopo la chiusura delle attività produttive le due aree non hanno trovato una collocazione adeguata al mercato nell’ambito delle destinazioni d’uso consentite dal vigente Regolamento Urbanistico del Comune di Siena.”

In tale documento si legge altresì che “Le società immobiliari  proprietarie dei fabbricati da oltre dieci anni (ISOLA S.r.l.  per l’ex ultravox e SIENASUD S.r.l. per l’ex Nannini – n.d.r.),  hanno tentato senza successo di collocare gli immobili o loro porzioni sia come vendita sia come locazione con le destinazioni d’uso attualmente consentite dal Regolamento Urbanistico (aree artigianali, piccoli negozi di vicinato e medie strutture di vendita). Purtroppo anche questo tentativo è stato abbandonato perché non ha ottenuto interesse del mercato immobiliare, produttivo e commerciale.” E per tale motivo queste due società, nel luglio del trascorso anno, hanno inoltrato richiesta per l’inserimento di grandi strutture di vendita nelle suddette aree.

Sempre nel citato documento si afferma che ….”l’area industriale di Isola d’Arbia risulta ormai fortemente consolidata e gli interventi di urbanizzazione eseguiti negli anni passati sono considerati irreversibili; i fabbricati in oggetto sono circondati da altri insediamenti industriali esistenti e dall’area produttiva in progetto negli strumenti urbanistici comunali: di conseguenza l’opzione del recupero e della rivalorizzazione è l’unica percorribile anche in conformità con gli sviluppi previsti dagli strumenti urbanistici per la città dell’Arbia.”

Ed ancora, “E’ pertanto assai plausibile che, stante l’attuale crisi economica e la presenza in zona di tanti altri fabbricati di più piccola pezzatura inutilizzati, senza la modifica richiesta gli immobili non trovino una soddisfacente destinazione nel breve‐medio periodo. Viceversa, l’insediamento di grandi strutture di vendita contribuirebbero in modo determinante a rivitalizzare l’area industriale con presumibile incremento del tasso di utilizzo di tutti gli immobili presenti in zona.”

Fin qui la storia. Vediamo adesso, in maniera molto sommaria, quelle che, secondo me, sono le cose di cui tener conto, dando per scontato che nelle due citate aree troveranno insediamento, appunto, grandi strutture di vendita. Bene. Per tutto quanto sopra detto mi sembrano del tutto ragionevoli le considerazioni/proposte del Sindaco di Monteroni.

Per amore di verità occorre dire che nel citato documento sono presenti “verifiche di sostenibilità” su svariati versanti. A mio modesto parere si tratterebbe di “testare” la bontà di tali verifiche (penso, in particolare al problema del traffico e della viabilità nonché agli ipotetici vantaggi derivanti dalla stazione ferroviaria denominata Siena zona industriale) mediante l’ausilio di soggetti competenti e, più importante, indipendenti, coinvolgendo i sindaci dei comuni interessati, le associazioni di categoria e, quindi, i “semplici” abitanti del territorio.

Io, sempre nel mio piccolo, ho deciso di fare due cose:

– innanzitutto leggermi con maggior attenzione il citato documento

– in secondo luogo seguire l’evoluzione e, se e quando lo riterrò necessario, intervenire sull’argomento mediante questo blog.

L’appello, rivolto questa volta ai residenti nel comune di Siena e nei comuni contermini, è di seguire con attenzione l’evoluzione e far sentire le loro opinioni.

UN PRIMO BILANCIO

Come ho già avuto modo di scrivere, al momento in cui decisi di intraprendere questa strada (predisporre un diario on line) ero abbastanza titubante e tutt’altro che certo di conseguire gli obiettivi che mi ero prefissato. Ora, a circa un anno e mezzo di distanza, devo dire che sono abbastanza soddisfatto dei risultati ottenuti per ambedue le categorie considerate.

Altra sorpresa “gradita” riguarda gli aspetti negativi. Su questo fronte mi attendevo, fra l’altro, critiche feroci se non veri e propri interventi derisori. Niente di tutto ciò. Voglio sperare che questa reazione sia anche una conseguenza del mio continuo sforzo di mantenermi in un “sentiero” di massima trasparenza.

In linea generale posso affermare che lo “strumento” ha dimostrato di essere molto potente e facile da utilizzare. Uno strumento che, oltretutto, necessita di una quantità di energie relativamente contenuta. E senza contare che il solo fatto di poter essere letto, potenzialmente, da chiunque, ti mette al riparo, in parte,  da tutta una serie di possibili “attacchi balordi”.

Quindi un “semplice” cittadino che, specie se, come me, non ama ricorrere a lobbies di qualsivoglia genere, per ottenere risultati analoghi senza l’utilizzo del web avrebbe dovuto faticare non poco.

Categoria APPELLO PER SIENA. Su tale versante, tenuto conto delle specifiche finalità, l’utilizzo di un blog ha dimostrato di essere di notevole utilità: ho potuto “veicolare” informazioni, commenti ed opinioni con facilità e, ovviamente, in assoluta indipendenza. Quindi continuerò ostinatamente ad avvalermi di tale modo di comunicare per perseguire le prerogative individuate (cfr sottopagine di APPELLO PER SIENA).

Come avrete notato, il primo intervento specifico, sempre con riferimento a questa categoria, ha riguardato le “Consulte territoriali”. Problematica che seguirò mano a mano che emergeranno novità di rilievo.

L’altro argomento che intendo affrontare è quello delle Aziende partecipate/controllate dagli Enti Territoriali, in particolare quelle partecipate/controllate dal Comune di Siena. Sono arcinote le prese di posizione che, da molte parti, sono venute in merito ai guasti, alle inefficienze, alle degenerazioni di questa forma di intervento pubblico nell’economia (e non solo nell’economia). Il punto di partenza sarà la relazione sull’argomento pubblicata dalla Corte dei Conti nel giugno dell’anno ormai concluso (2014) (“Osservatorio sugli Organismi partecipati/controllati da Comuni, Province e Regioni e relative analisi”).

Il lavoro completo mi dovrà consentire di addivenire, attraverso uno studio abbastanza approfondito dello stato dell’arte, ad una “fotografia” sufficientemente nitida del “contesto sotto osservazione” e, quindi, di esporre le mie opinioni in merito alla problematica in sé ed alle cose da fare; su questa strada mi muoverò fin tanto che lo riterrò di qualche utilità.

Nondimeno mi dovrebbe consentire anche di “testare” se e quanto si è operato per cominciare a rendere adeguatamente trasparente l’attività di questa importante Istituzione (Amministrazione Comunale).

Il fine ultimo è sempre lo stesso: contribuire, nel mio piccolo, alla costruzione di una Siena migliore.

Categoria UNA OSCURA QUESTIONE DI VICINATO. Anche in questo caso bilancio positivo. Innanzitutto perché sono diminuiti in maniera significativa quelli che ho definito, eufemisticamente, fastidi (per il mio pensiero sulla relativa concomitanza fra inizio del blog e riduzione dei fastidi rimando a quanto ho già detto nel post del 3 maggio 2014).

In secondo luogo perché ora, con riferimento a questo specifico aspetto, i fatti, le parole e le definizioni hanno assunto nuovamente il loro reale significato ed ai vari “personaggi” sono stati, per così dire, riassegnati gli attributi che competono loro.

Per dirla tutta devo subito aggiungere che sono rimasto abbastanza sorpreso di aver potuto conseguire, mediante questo strumento, in tempi sostanzialmente contenuti, risultati ben più importanti di quelli conseguiti con strumenti “tradizionali”. Cosa certamente gradita in termini relativi ma che, a pensarci bene, come si può facilmente intuire, risulta tutt’altro che edificante in termini assoluti nonché mortificante sotto il profilo istituzionale.

Peraltro, siccome siamo ancora lontani da una situazione normale/civile, io continuerò, di nuovo ostinatamente, ad aggiornare questo blog fino a quando non rileverò una “normalizzazione” di questa “oscura questione” ed anche, se non altro, per evitare che, cessando di scrivere sull’argomento, si verifichi  il fenomeno opposto a quello sopra indicato (recrudescenza dei “fastidi”).

In terzo luogo perché sono stati fatti passi avanti anche per la questione del “detrattore occulto” (mi esprimo al singolare in quanto sono convinto che, dato il mio modo di vivere, presente e passato, di detrattori non ne posso avere tanti, ed ancor meno di detrattori occulti) e dei suoi “veicolatori” (parlo, ovviamente di veicolatori “qualificati” – vale a dire soggetti in grado di esercitare una non marginale influenza nella società e/o in specifiche strutture organizzative – e non mi riferisco in alcun modo a quelle semplici ed innocue “chiacchiere in libertà” fatte dal negoziante x, il conoscente y o l’amico z, che hanno tutta la mia simpatia e non mi sconcertano più di tanto).

Anche su questo fronte, ho tutta l’intenzione di perseverare fintantoché non avrò la certezza assoluta di aver recuperato totalmente il mio background etico e morale (che ho la presunzione di ritenere di livello tutt’altro che minimale) e fino al conseguimento di una serie di obiettivi che esporrò in maniera organica in un prossimo specifico post.

RISPOSTE AD ALCUNE DOMANDE

Sono domande formulate spesso in maniera, diciamo, implicita, e sempre con modalità oltremodo garbate. Domande a cui rispondo volentieri, se non altro per mantenere questo blog in condizioni di massima trasparenza.

Qualcuno mi ha suggerito di non eccedere con la trasparenza in quanto, così facendo, viene a ridursi una certa atmosfera di mistero che, in ultima analisi, sollecitando la curiosità, conduce ad un incremento nel numero di “visitatori”.

Mi dispiace ma su questo versante non posso proprio accontentarlo: questo blog, sia per gli obiettivi prefissati che per la “filosofia di fondo” non può che operare in un’ottica di massima trasparenza. Se poi, così facendo, si riduce il livello di interesse, come si usa oggi dire, ce ne faremo una ragione!

Ma veniamo alle domande/risposte.

  1. Prima domanda: Chi sta “dietro” a questo blog (oltre, ovviamente, al sottoscritto)? Risposta: Ripeto, in forma meno tecnica, quanto scritto al riguardo sulla pagina intitolata NOTE LEGALI: la responsabilità dell’intero contenuto è riconducibile esclusivamente al sottoscritto. Anche le persone a me più vicine sono totalmente fuori da questa, diciamo, attività.
  2. Seconda domanda: Perché non hai separato i due argomenti evidenziati nella pagina PERCHE’ QUESTO BLOG mediante la predisposizione di due blog specifici? Risposta: Volendo ridurre al minimo i costi (quindi niente consulenze esterne se non quelle di tipo legale) e dovendo imparare di sana pianta come si costruisce un blog, ho ritenuto utile, se non altro per i tempi, predisporne, in prima battuta, uno solo. Peraltro non è escluso che decida, un giorno o l’altro, avendo acquisito una dimestichezza minima, di costruire due blog distinti. Al riguardo tutti i suggerimenti sono oltremodo graditi. Qualcuno, addirittura, mi ha consigliato di creare un “periodico on line” (settimanale, quindicinale, mensile, ecc.) dove, con gli accorgimenti del caso, far confluire anche i post afferenti la categoria APPELLO PER SIENA. Confesso che le mie modestissime esperienze al riguardo, peraltro riferite alla sola carta stampata, sono molto “datate”. Quindi dovrei cominciare dall’inizio studiandomi, prima di tutto, tutti gli aspetti normativi. Quindi procedere ad attivare i necessari adempimento burocratici. Infine dovrei garantire una produzione minima all’interno di ben definiti argomenti. E, al momento, ritengo che il gioco non valga la candela. Per di più mi sembra che l'”offerta”, al riguardo, sia già abbastanza ricca. Comunque, mai dire mai.
  3. Terza domanda: Perché hai voluto chiamare il tuo blog SIENA MIGLIORE? In questo caso chi ha formulato la domanda ha anche “azzardato” delle risposte. In particolare ha fatto riferimento  a Togliatti (segretario del Partito Comunista Italiano dal 1927 al 1964 il quale veniva chiamato dal popolo comunista, appunto, “il migliore”) ed, anche, alla cosiddetta “corrente dei miglioristi”, formatasi intorno alla metà degli anni ’90, sempre all’interno del PCI. Risposta: Con tutto il rispetto tanto per Togliatti quanto per “i miglioristi”, in questo caso ho inteso utilizzare l’attributo migliore esclusivamente per il suo significato etimologico, significato che mi è sembrato, alla luce degli eventi e del mio stato d’animo, il più calzante.

APPELLO PER SIENA: SULLE “CONSULTE TERRITORIALI DEI CITTADINI”

.In questo primo post “specifico” intendo approfondire alcune questioni riguardanti le CONSULTE TERRITORIALI DEI CITTADINI con l’obiettivo di dare il mio modesto contributo al dibattito in corso sull’utilità di questo nuovo organismo (anche in virtù del fatto che le Consulte avranno una sperimentazione di 12 mesi).

RIFERIMENTI NORMATIVI. Le Consulte Territoriali dei Cittadini (C.T.C.) furono adottate in sostituzione delle “vecchie” Circoscrizioni di decentramento comunale soppresse, queste ultime, nei comuni con popolazione inferiore a 250.000 abitanti, con la Legge finanziaria del 2010 e decadute, a Siena, nel maggio 2011 “in concomitanza delle elezioni per il rinnovo dell’Amministrazione Comunale”.

Il relativo regolamento fu approvato nel febbraio 2012, con successive modifiche dell’aprile 2012 e del marzo 2014.

Rimandando alla documentazione disponibile sul sito del Comune di Siena per una lettura completa, ai nostri fini interessano solo i seguenti aspetti:

  • nel comune di Siena sono state istituite n.5 C.T.C.;
  • 35 giorni prima delle elezioni il Sindaco convoca i comizi elettorali e fissa la data delle elezioni;
  • entro il 20° giorno antecedente la data delle elezioni possono essere presentate le liste dei candidati ed ogni lista deve essere presentata da non meno di trenta e non più di 100 elettori residenti nel territorio della C.T.C.;
  • ogni lista deve contenere da un minimo di 7 ad un massimo di 15 candidati nel rispetto delle pari opportunità tra uomini e donne sancite nell’art. 51 della Costituzione Italiana:
  • per la candidabilità valgono le norme vigenti per i consiglieri comunali;
  • hanno diritto di voto tutti i residenti nel territorio, italiani e stranieri, che abbiano compiuto il 16° anno di età;
  • riguardo alle funzioni possiamo dire, sinteticamente, che le C.T.C. sono esclusivamente consultive.

LE ELEZIONI. Si sono svolte in data 8 giugno dell’anno in corso e vi hanno partecipato soltanto due liste ( quella del Partito Democratico e quella di “Siena Società aperta”). L’affluenza sembra essere stata molto bassa (attorno al 4 per cento).

LE POSIZIONI. Ad esclusione dei raggruppamenti di cui sopra, tutte le altre forze politiche hanno deciso di non partecipare a queste elezioni  per designare i rappresentanti nelle cinque C.T.C. in quanto considerate organismi inutili o, nella migliore delle ipotesi, di scarsa importanza. Perfino l’associazione SIENA CAMBIA, vicina al Sindaco Valentini, ha deciso di non presentare proprie liste considerando le C.T.C. con “funzioni troppo generiche e una struttura fin troppo ingessata e burocratica” struttura che, quindi, “non permette loro di esplicare al meglio il ruolo fondamentale di dare voce alle richieste, alle esigenze ed alle proposte dei cittadini”. Le posizioni più critiche vengono dai partiti/movimenti di opposizione di centro-destra “a dimensione nazionale”, in particolare Forza Italia e Lega Nord. Ma anche dagli altri raggruppamenti politici (Sinistra per Siena, Movimento 5 Stelle, Socialisti senesi e l’insieme di associazioni che fanno capo alla lista “Cittadini di Siena”) giungono, pur con diverse sfumature, pareri sostanzialmente negativi.

LE MIE OPINIONI. Vediamo innanzitutto gli aspetti positivi e gli aspetti negativi (come accade non di rado in queste cose, una situazione considerata positiva da una persona -nel caso specifico il sottoscritto -, può essere valutata in maniera addirittura opposta da altra persona; voglio cioè dire che, nel caso specifico, il “dominio” degli elementi soggettivi su quelli oggettivi può condurre ad un insieme di valutazioni anche fortemente eterogeneo):

  • Aspetti positivi: numero minimo relativamente contenuto di elettori necessari per presentare una lista (30); status degli aventi diritto di voto (italiani e stranieri  residenti che hanno compiuto 16 anni di età); gratuità degli incarichi.
  • Aspetti negativi: funzioni solamente consultive, funzioni troppo generiche, struttura normativa troppo burocratica.

Al momento ritengo prematuro esprimere in maniera categorica la mia opinione sull’eventuale grado di utilità che tali organismi saranno in grado di dare per il conseguimento di migliori obiettivi sul fronte della partecipazione, della trasparenza e del controllo dei cittadini. Molto dipenderà, io credo, da almeno tre elementi:

  1. la capacità dell’Amministrazione Comunale di sollecitare/irrobustire il desiderio di partecipazione dei componenti le singole C.T.C.;
  2. il contenuto del cosiddetto Regolamento per la gestione dei beni comuni che il Comune di Siena sembra intenzionato a predisporre in tempi abbastanza brevi (sarebbe, per quanto mi è dato sapere, il secondo comune in Italia ad intraprendere questa strada relativamente innovativa);
  3. la capacità e la lungimiranza degli estensori del suddetto regolamento sul versante, sempre, della trasparenza, del controllo dei cittadini, della semplicità e nel saper predisporre robuste integrazioni/sinergie con, appunto, la normativa concernente le citate C.T.C.

Io, con le mie modeste forze, ottemperando alle prerogative che mi sono assegnato quando ho deciso di mettere in piedi questo blog, mi riprometto di dedicarvi la dovuta attenzione e, quindi, per ambedue le problematiche (Consulte territoriali e Gestione dei beni comuni),  “dare conto” tanto in termini di informativa tout court, quanto con riferimento alle posizioni dei singoli “attori interessati” nonché, infine, esplicitando le mie opinioni.

Anche se, come accennato, non me la sento, obiettivamente, di dare, ad oggi, un giudizio sull’utilità di questi neonati organismi, mi sento peraltro di dire con buona certezza che, tenuto conto dell’attuale stato dell’arte sul versante telematico e del livello di integrazione/globalizzazione della società, si può fare certamente di più e di meglio.

Da qui l’appello, in questo caso, al Sindaco di Siena

Egregio Signor Sindaco

Sappiamo della cronica inadeguatezza della politica a mantenersi al passo coi tempi e, in particolare, ad intercettare i bisogni emergenti di una società che si evolve sempre più velocemente. Peraltro mi sembra di cogliere una certa volontà, in alcune Istituzioni, di recuperare su tale versante. Con riferimento alla problematica qui considerata, si tratta semplicemente di “battere” con speditezza e coraggio, quelle strade, abbastanza facili da individuare, che possano determinare un recupero di fiducia e di partecipazione e che conducano, anche dal lato dell’ “offerta”, ad una ben più robusta trasparenza. Ed a Siena, penso che Lei convenga, di queste “strategie” abbiamo particolarmente bisogno.

PER CHI NON HA POTUTO/VOLUTO LEGGERE LE PAGINE/SOTTOPAGINE SOPRA INDICATE

Chi si trova a “visitare” questo blog senza aver letto le pagine/sottopagine sopra indicate  non è in grado, con buona probabilità, di capire la logica sottostante il relativo impianto.

Ricordo quindi che le problematiche affrontate in questa sede sono due e sono significativamente diverse l’una dall’altra:

– una che ha come “campo di osservazione” le istituzioni senesi (categoria: APPELLO PER SIENA)

–  una che riguarda invece la vivibilità dell’ambiente in cui risiedo (categoria: UNA OSCURA QUESTIONE DI VICINATO)

Il post sotto riguarda la categoria APPELLO PER SIENA mentre quello sopra riguarda la categoria UNA OSCURA QUESTIONE DI VICINATO.

Peraltro in ambedue i casi l’obiettivo di questo blog consiste nel dare un modestissimo contributo alla costruzione di una Siena migliore.

Non è detto che un giorno non provveda a separare compiutamente le due suddette problematiche predisponendo per ognuna uno specifico blog. Ma per il momento ho deciso di mantenere ambedue in un’unica struttura.

APPELLO PER SIENA: SINTETICHE ARGOMENTAZIONI INTRODUTTIVE

Come accennato (cfr pagine “Appello per Siena”), faccio fatica a credere che la situazione di crisi che sta attraversando non poche istituzioni presenti nel nostro territorio possa essere ascrivibile, quantomeno totalmente, a fattori esogeni.

Da qui la domanda: quali le cause? Una ipotesi, tutto sommato, ragionevole (che poi rappresenta il “sentire comune”) è quella che tende ad attribuirne la responsabilità a quella che potremmo definire, volendo essere garbati, la “inadeguatezza” dei criteri di selezione della classe dirigente.

La mia modesta opinione è, purtroppo, ben più pessimistica o, quantomeno, di carattere più generale: io tendo a sospettare che un ruolo non marginale lo abbia giocato la, diciamo, degenerazione dei “modelli culturali “, modelli in cui  hanno buon rilievo valori riconducibili all’etica ed alla morale. Ma di tale aspetto parlerò in uno specifico post.

Certo, tutti questi accadimenti traumatici, costringendo a ripensamenti profondi nei modi di gestire tanto la cosa pubblica quanto l’attività “privatistica”, incorporano di per sé spinte potenti al cambiamento. Quindi l’occasione è forse irripetibile per “aggredire” in maniera efficace i comportamenti “perversi” e ricondurre il tutto all’interno di un “sentiero virtuoso”.

Nel tentativo di mantenere, per quanto possibile, la dovuta obiettività, voglio subito aggiungere che, a ben vedere, prodromi di una volontà di imboccare tale sentiero sono già percepibili e, francamente non mi sembrano pochi: molti interventi di personaggi pubblici indicano chiaramente, tanto nelle enunciazioni quanto nei relativi atti, una volontà di ricondurre la nostra comunità  verso una sorta di rinascita.

Un atteggiamento, a mio parere, ravvisabile anche nel sentiment dei cittadini (siano essi commercianti, imprenditori, liberi professionisti, dipendenti di enti pubblici e/o aziende private, ecc) che mostrano di volersi adoperare con determinazione per “lasciarsi alle spalle” le difficoltà esistenti. E’ questa, peraltro, la reazione che mi fa riconoscere il carattere degli abitanti del nostro territorio, carattere per niente autocommiserante e/o arrendevole.

Ma la partita è solo all’inizio e si presenta molto difficile. Continuando con la terminologia sportiva potremmo dire che il risultato finale può oscillare fra una vittoria schiacciante ed una sconfitta altrettanto schiacciante: tutto è, al momento, possibile.

Utilizzando, questa volta, argomentazioni metaforiche recentemente tornate in auge grazie ad un recente libro di Alain Friedman,  potremmo dire che bisogna mettere in fuga (non mi piace la parola “ammazzare”) il gattopardo (il libro di Friedman si intitola, appunto, AMMAZZIAMO IL GATTOPARDO). Bisogna cioè scongiurare il pericolo che dietro l’apparente volontà di forti cambiamenti si nasconda la reale volontà di lasciare tutto come prima.

Se, tramite i futuri post di questo blog, riuscirò anche a dare un contributo, seppure minimo, su tale versante ne sarò particolarmente lieto.

Mi piacerebbe conoscere, su questo aspetto, il pensiero del “popolo della rete”.

Comunque, dal prossimo post entrerò nel vivo delle prerogative che mi sono assegnato cominciando ad affrontare singole problematiche.