UNA OSCURA QUESTIONE DI VICINATO: IL “MOVIMENTO MEZZI”

Questo post è stato predisposto a fine agosto u.s.. Non vi intrattengo sui motivi che mi hanno indotto a posticiparne la pubblicazione ad oggi (con quasi due mesi di ritardo) perché così facendo, per non rischiare di apparire presuntuoso e/o stupido, dovrei dilungarmi non poco, rendendo questo scritto oltremodo pesante.

Peraltro, avendo deciso di non cambiare una virgola, è sufficiente quanto sopra detto per comprendere il contenuto di tutto il prosieguo.

Ma veniamo all’argomento. Questo post, come accennato, è dedicato ai “fastidi” derivanti dal solo movimento mezzi, lasciando a quelli successivi il compito di affrontare gli altri “fastidi”.

Per poter “assimilare” adeguatamente quanto andrò dicendo vi invito a leggere le sottopagine di UNA OSCURA QUESTIONE DI VICINATO, in particolare quella intitolata I MOTIVI. Ritengo comunque utile riportare qui quanto a suo tempo ho avuto modo di dire  in merito alla strada fatta costruire, con persone e mezzi specifici, intorno al Novembre 2003 dai miei attuali confinanti (cfr pagina UNA OSCURA QUESTIONE DI VICINATO, sottopagina LA STORIA):  “Per capire bene il prosieguo della “storia” occorre focalizzare bene tale aspetto. Questa strada molto grande è stata costruita proprio a pochissima distanza (2-3 metri) dalla nostra rete di protezione adiacente, appunto, la linea di confine della nostra proprietà rispetto al terreno di proprietà dei citati confinanti. E la rete di protezione si trova, a sua volta, a pochissima distanza (ancora 2-3 metri) dall’immobile dove abitiamo. Penso, a questo punto, si possa già percepire quanto enormi risultano essere le, diciamo, potenzialità di molestia insite in questa situazione.”

Premessa indispensabile: tanto la strada in questione quanto l’abitazione a cui questa conduce sono abusive.

Vediamo ora, analiticamente, i mezzi e gli orari.

Per gli orari il discorso è abbastanza breve: si va, nel periodo estivo, pure se con frequenze diverse, dalle 7 (se non le 6) di mattina alle 9 di sera. Un arco di tempo che si riduce nel periodo invernale. Tuttavia l’andamento è molto “schizofrenico”: da giornate con pochissimo movimento passiamo a giornate da “bollino rosso”.

Questi i mezzi che vi transitano: scooters, motorelle, motorelle con rimorchio, automobili varie, furgoni, camion di vario tipo, trattori, trattori con rimorchio, trattori cingolati, grosse scavatrici ed altro ancora. La varietà dei rumori è, peraltro, ben più ampia. Facendo per esempio riferimento a quelle che, forse usando un termine non appropriato, ho denominato motorelle con rimorchio, possiamo rilevare, con riferimento al tipo di rumore, almeno tre varianti: quella con, mi si passi il termine marinaresco, sciabordìo normale, quella con sciabordìo super e quella con sciabordìo turbo. La “tecnica operativa” per addivenire a questa diversificazione mi è sconosciuta.

Comunque sia vi invito a credere che siamo in presenza di fastidi (sempre parlando in termini eufemistici) tutt’altro che marginali. Posso anche dire, senza ombra di smentita, che, alcuni giorni, c’è più movimento in tale strada privata che nella strada principale. Una strada che passa talmente a ridosso dell’immobile da dare l’impressione, ogniqualvolta transita un mezzo di quelli più rumorosi, che questo addirittura attraversi l’immobile medesimo. Già a questo punto, penso, si può percepire l’assurdità, per un contesto ambientale minimamente civile, di una situazione come questa.

Ci sono inoltre i “fastidi” derivanti dalla polvere che, specie d’state ( strada “sterrata”) e tenuto conto della marcata contiguità giardino/strada abitazione/strada aggravano, e non di poco, la situazione suesposta. E senza contare quelli da inquinamento in senso stretto (a volte i “cattivi odori” della combustione dei carburanti si percepiscono anche all’interno delle stanze).

Il tutto, infine, è “appesantito” ulteriormente dal fatto che nel terreno di loro proprietà, a ridosso della citata strada privata e, quindi, ancora, a ridosso della nostra abitazione e del nostro giardino, svolgono, sovente,  attività, diciamo, di parcheggio/manutenzione mezzi (di loro proprietà ma anche di terzi) accentuando così considerevolmente i “fastidi” e che, anche in questo caso, poterebbero tranquillamente essere evitati senza alcun aggravio di difficoltà, considerato tutto il terreno di cui dispongono. Un esempio calzante al riguardo l’ho avuto anche pochi giorni fa ( 22/26 agosto).

E’ mia modesta opinione che una parte non marginale dei “fastidi” sopra indicati potrebbe essere evitata utilizzando semplicemente il comportamento che il nostro codice civile definisce del “buon padre di famiglia”.

Se non fosse che la vivo direttamente mi rimarrebbe difficile credere che (abitando nelle “splendide” Terre di Siena degli anni Duemila e non nel Far West americano di fine Settecento/primi Ottocento) dei residenti che pagano regolarmente le tasse (che non sono poche) debbano sottostare ad una situazione di questo genere.

La nostra attività diurna nel nostro giardino e/o nelle nostre stanze e quella della mattina presto nelle nostre stanze (dormire) viene, per così dire, regolamentata, specie d’estate quando sovente teniamo le finestre aperte, dal movimento dei mezzi di questa strada. E tale stato di cose esiste, non da pochi giorni, non da pochi mesi, ma addirittura da più di dieci anni!!

Vi confesso che a volte sono addirittura arrivato a pensare, data l’assurdità/stranezza/particolarità di queste circostanze, che qualcuno, “potente” e ben informato delle “pastoie burocratiche” vigenti in materia e del modus operandi della macchina pubblica competente, abbia manovrato il manovrabile per “attivarle” e “svilupparle”. Ma queste sono solo fantasie.

Come ho già avuto modo di sottolineare, non si tratta della “classica” situazione di vicinato dove, “screzio dopo screzio”, da ambo le parti, si è andato creando uno stato di, diciamo, crescente conflittualità. Per quanto qualcuno si stia sforzando di far apparire una realtà di questo tipo (ne parlerò in uno specifico post), io (ma il discorso vale per tutta la mia famiglia), proseguendo nel mio normale stile di vita, mi sono preoccupato, sempre e comunque, nell’intraprendere qualsivoglia iniziativa,  innanzitutto di non arrecare disturbo e/o danno a checchessia nonché, ovviamente, di rispettare le norme vigenti. Quindi, ripeto, l’attuale stato di cose, su tale versante, deriva completamente da atteggiamenti unilaterali.

Penso che a questo punto dovrà ricredersi anche chi, “manipolando” pesantemente le deduzioni sui comportamenti oggettivi, tende ad invertire addirittura il “ruolo della vittima”. Comunque sia, come avrete notato, io sicuramente non sono affetto dalla sindrome di Stoccolma anche se ho l’impressione che qualcuno non abbia ancora compreso che la mia marcata propensione al rispetto ed alla pacifica convivenza non ha niente a che vedere con la pavidità. Anzi, è forse il caso che questo qualcuno sappia che ogniqualvolta mi trovo di fronte ad atteggiamenti di protervia e di arroganza volti a minacciare/intimidire, sento il dovere di contrastarli con determinazione (pur nel rispetto della legge), anche perché li considero tipici di una cultura mafiosa (che  abòrro).

Per ovviare a questa situazione del “movimento mezzi” ( che costituisce circa il settanta per cento dell’insieme dei fastidi) esiste, a mio avviso, una soluzione molto semplice. Qual’è secondo voi?

Più in generale, come al solito, qualsiasi commento, anche di aspra critica, sarà oltremodo gradito.

UNA OSCURA QUESTIONE DI VICINATO: CASO BANALE MA EMBLEMATICO

Avevo deciso di affrontare la questione del movimento mezzi in uno specifico post.

Peraltro un accadimento, molto banale ma emblematico della situazione, mi ha persuaso di darne ora un piccolo anticipo. Un accadimento che in una situazione “normale” mi avrebbe sicuramente indotto a lasciar perdere.

L’episodio non è proprio recentissimo ma solo adesso mi trovo a disporre di qualche ritaglio di tempo per “mettere nero su bianco”.

Questo il fatto

E’ la mattina del 27 maggio. Sono da poco passate le 7. Io mi alzo e comincio a fare le consuete pulizie personali. Vado in bagno ed apro la finestra (che si affaccia sulla strada, diciamo, principale). Mia moglie mi ricorda di non fare troppo rumore perché anche oggi, a seguito delle elezioni tenutesi domenica 25, le scuole sono chiuse ed i miei nipotini stanno ancora dormendo. Al di là della strada, ad una distanza di circa 15-20 metri dalla nostra abitazione c’è un vecchio trattore cingolato dei miei vicini con il motore acceso e tale rimane per parecchio tempo (non capisco perché). Non essendo proprio a ridosso della nostra abitazione, non essendo in movimento ed essendo di fronte alle finestre dei bagni (non, quindi, delle camere), il rumore è sopportabile anche se, per l’ennesima volta, constato che, con tutti gli ettari di terreno che possiedono, avrebbero potuto fare questa operazione in una posizione più distanziata senza alcuna difficoltà aggiuntiva. Mi affretto a chiudere la finestra non tanto per il rumore quanto per l’inquinamento che un motore di un vecchio cingolato non in movimento penso debba generare se tenuto acceso per lungo tempo.

– Meno male – dico fra me e me – non l’hanno posizionato di fronte alle camere dei miei nipotini!

Detto fatto! Intorno alle 8, per completare l’opera, i nostri vicini  decidono di “fare una giratina”, ovviamente con il cingolato (che quando si muove, invece, fa un rumore del diavolo: provare per credere), proprio di fronte alle camere dei miei nipotini (da notare che, come già detto, da questo lato la strada che i suddetti vicini hanno costruito si trova, non a qualche decina di metri, ma pressoché a ridosso della nostra abitazione). Una “passeggiata” che è durata meno di mezz’ora ma che ha raggiunto perfettamente l’obiettivo di interrompere il sonno dei miei nipotini i quali, peraltro, considerando ormai questi atteggiamenti una “normalità”, non hanno manifestato alcuna rimostranza. Anche perché i loro genitori, giustamente, in un’ottica volta a salvaguardare, innanzitutto e il più possibile, la loro serenità, evitano di manifestare qualsivoglia espressione di fastidio/insofferenza.

Forse,ho pensato (in un “esercizio autocritico”) sono io che tendo a stigmatizzare tutti i comportamenti dei miei vicini i quali magari si comportano così a fin di bene ed in maniera altruistica! Nel caso specifico, per esempio, tenuto conto del fatto che sanno benissimo cosa facciamo in tutte le nostre stanze, potrebbe essere che abbiano deciso di svegliare i miei nipotini per incitarci, tangibilmente, ad abituarli ad una vita più “spartana” (forti del motto “chi dorme non prende pesci”) ribaltando così le relative valutazioni da negative a marcatamente positive

Ed allora, concludendo in questo “filone di obiettività”; non mi resta che ringraziare i nostri vicini per le decine…..Ma che dico! Centinaia…..Ma che dico! Migliaia di atteggiamenti analoghi che hanno saputo regalarci in passato e che, con buona probabilità, non mancheranno di regalarci in futuro.

Un ringraziamento che dovrei allargare anche a qualche Istituzione? Non so. Che ne pensa il popolo della rete?

P:S: I fatti sono questi e “non ci piove”. Per le opinioni e le ipotesi formulate resto disponibile a pubblicare integralmente in questo blog qualsivoglia precisazione/rettifica che i miei vicini (o chi per loro) vorranno comunicarmi. Fatta salva, ovviamente, la facoltà di replica laddove lo ritenessi necessario.

UNA OSCURA QUESTIONE DI VICINATO: ANCORA BREVI CONSIDERAZIONI INTRODUTTIVE

Sono trascorsi svariati mesi dal giorno in cui ho deciso di pubblicare le prime pagine di questo blog (ben più recente, invece, la data di pubblicazione del primo post: 24 aprile 2014).

Da allora sono avvenuti anche alcuni mutamenti nei comportamenti dei principali “attori” della vicenda ( in questo caso mi riferisco, come già detto, all’argomento UNA OSCURA QUESTIONE DI VICINATO). I più significativi riguardano la frequenza e l’intensità dei “fastidi”. Su tale versante le cose, a breve distanza dalla pubblicazione delle prime pagine, sono significativamente migliorate pure se ancora lontane da una situazione soddisfacente, nonché normale. Probabilmente questa concomitanza è una mera casualità. Anche perché in caso contrario dovremmo tentare delle ipotesi sulle motivazioni di questo mutamento. E, francamente, me ne sovvengono soltanto di poco edificanti (per i miei vicini). Quindi, essendo solo delle ipotesi, me le tengo per me.

Altri cambiamenti sono per il momento embrionali e di interpretazione non univoca. Anzi, non escludo che alcuni siano dei veri e propri “trabocchetti”. Mi riservo di osservarne con grande attenzione l’evoluzione e di darne contezza in questo diario solo se e quando avrò la certezza di non dire una cosa per un’altra.

 Con il prossimo articolo inizierò il diario “vero e proprio”.Ogni post affronterà un singolo argomento. Spero, così facendo, di raggiungere il duplice obiettivo di esaustività e di, diciamo, scorrevolezza/leggerezza del post medesimo.

PER CHI NON HA POTUTO/VOLUTO LEGGERE LE PAGINE/SOTTOPAGINE SOPRA INDICATE

Chi si trova a “visitare” questo blog senza aver letto le pagine/sottopagine sopra indicate  non è in grado, con buona probabilità, di capire la logica sottostante il relativo impianto.

Ricordo quindi che le problematiche affrontate in questa sede sono due e sono significativamente diverse l’una dall’altra:

– una che ha come “campo di osservazione” le istituzioni senesi (categoria: APPELLO PER SIENA)

–  una che riguarda invece la vivibilità dell’ambiente in cui risiedo (categoria: UNA OSCURA QUESTIONE DI VICINATO)

Il post sotto riguarda la categoria APPELLO PER SIENA mentre quello sopra riguarda la categoria UNA OSCURA QUESTIONE DI VICINATO.

Peraltro in ambedue i casi l’obiettivo di questo blog consiste nel dare un modestissimo contributo alla costruzione di una Siena migliore.

Non è detto che un giorno non provveda a separare compiutamente le due suddette problematiche predisponendo per ognuna uno specifico blog. Ma per il momento ho deciso di mantenere ambedue in un’unica struttura.