PREROGATIVE: CONSIDERAZIONI E RIFLESSIONI “AD ALTA VOCE”

Sono passati poco più di due anni dal momento in cui ho cominciato a predisporre questo blog  e poco più di un anno dal primo post pubblicato. Un periodo di “rodaggio” non breve che mi ha consentito, fra l’altro, di capire meglio le caratteristiche operativo-divulgative di tale strumento e, quindi, di focalizzare modifiche, cambiamenti, miglioramenti da adottare.

Tempo fa, qualcuno ebbe a rivolgermi, garbatamente, delle critiche per aver deciso di utilizzare un solo blog per due temi (in gergo: categorie) molto diversi fra loro. Ad oggi devo riconoscere che tali critiche erano giustificate: questo abbinamento “eterogeneo” ha certamente creato confusione che, alla fin fine, ha ostacolato la possibilità di capire, con semplicità ed immediatezza, ambedue le problematiche rendendo ben meno “accattivante” la lettura dei singoli post.

A quel tempo io risposi che la scelta era dovuta anche, ma non solo, alla mia (allora) scarsa conoscenza di questo Sistema di Gestione dei Contenuti (CMS: Content Management System).

Oggi non è più così. Pur rimanendo un dilettante in materia ho acquisito un minimo di esperienza che mi consente, con relativa facilità, di predisporre e gestire un blog.

Ho quindi deciso di separare nettamente le due categorie costituendo, per ognuna, uno specifico blog. Più in dettaglio, una volta eseguiti gli adempimenti per l’acquisizione di un nuovo dominio ed aver istallato/personalizzato il software per un nuovo blog, provvederò, appunto, a scindere, tanto per il passato quanto per il futuro, i due argomenti/categorie. Pertanto, “a bocce ferme” ci sarà un blog, denominato ancora SIENA MIGLIORE, al cui interno verranno inserite pagine, sottopagine e post contenenti argomenti riferiti alle istituzioni senesi e, più in generale, alla nostra collettività, mentre pagine, sottopagine e post riguardanti aspetti riconducibili alla, diciamo, sfera privata, troveranno collocazione in un altro blog il cui titolo, probabilmente, sarà, semplicemente, il mio nome. Tutto ciò anche se, al momento, non sono in grado di quantificare gli aspetti temporali (timing) di tale cambiamento.

Mi sono reso anche conto che una presenza abbastanza sporadica ha ben poco senso in un diario on line che, invece, proprio per le sue caratteristiche, implica una assiduità ben più marcata. A maggior ragione se consideriamo anche il mio intendimento di allargare significativamente l'”area di intervento”.

All’interno di questo “processo evolutivo” devo dire che, oggi, addirittura, non arrivo più ad escludere categoricamente la possibilità di costituire un giornale on line, laddove mi si presentasse una serie di condizioni (anche sul versante dei costi) tali da convincermi che questa strada mi permetterebbe di conseguire, in maniera ben più pregnante, gli obiettivi originari.

Da qui l’ulteriore decisione di riservare più spazio a tale nuovo impegno. Più in generale l’intendimento è quello di riorganizzare il mio tempo in modo tale da dedicarne, “istituzionalmente”, una quantità maggiore all’attività dei blog.

Questa scelta mi consentirà anche di rendere più immediata, nel blog, diciamo, personale, la pubblicizzazione dei vari problemi, di cui ho già fatto cenno in altri post e nelle pagine iniziali, che sono ancora ben al di là dall’essere risolti: i rumori di mezzi (molti) insopportabili (come già detto più volte, l’enorme strada abusiva costruita dai nostri vicini è completamente a ridosso della nostra abitazione tanto che i mezzi che vi transitano sembra che “attraversino” letteralmente l’abitazione, oggi ancora di più grazie – si fa per dire – alla nuova “motorella” ben più rumorosa delle già rumorose preesistenti) dalla mattina alle 6 alla sera alle 10; l’inquinamento “atmosferico” derivante dalla polvere e dagli scarichi di mezzi; il problema della rete di nostra proprietà e della siepe che vi si appoggia la quale, lasciata a sé stessa, diviene foriera anche di problemi igienico-sanitari (enorme incremento delle zanzare tigre, ecc.,ecc.), i cattivi odori (di carogne di animali?) provenienti dai loro allevamenti, ancora una volta insopportabili quando il vento “tira” da sud-est: ecc.; ecc..

In chiusura di queste “riflessioni ad alta voce”, per dirla tutta e fino in fondo, devo anche aggiungere che tale “attività”, il cui inizio è derivato dalla necessità di conseguire, sostanzialmente, i due obiettivi indicati nelle pagine/sottopagine introduttive, ha stimolato in me anche nuovi interessi, non previsti, per certi aspetti, diciamo, di carattere psicologico. Infatti, con il passare del tempo, ho cominciato ad interessarmi (se non proprio a divertirmi) ad osservare i cambiamenti di atteggiamento nei miei confronti delle persone che, mano a mano, sono venute a conoscenza dell’esistenza di questo blog e del relativo contenuto. Cambiamenti, si badi bene, per i quali mantengo il massimo rispetto e nessun intendimento derisorio.

 

APPELLO PER SIENA: SULLE SOCIETA’ PARTECIPATE E CONTROLLATE DAL COMUNE DI SIENA

1) INTRODUZIONE

Me la sono presa comoda. Forse troppo comoda! Un ritardo “significativo” (il post precedente risale al 14 aprile dell’anno in corso) determinato, innanzitutto, dalla mia decisione di affrontare la problematica indicata nel titolo non prima del giorno successivo a quello delle elezioni amministrative (31 maggio u.s.). Il motivo di tale decisione è semplice: non voglio che questo blog venga considerato uno “strumento” per fare, in qualche modo, politica (in senso partitico).E l’argomento si presta non poco ad accostamenti del genere, specie alla vigilia di un appuntamento elettorale.

Forse è il caso di specificare meglio tale aspetto. Non è che io non mi interessi di politica. Più semplicemente, in questa sede tutti gli argomenti che mi troverò ad affrontare dovranno essere trattati, esplicitamente o implicitamente, non con l’obiettivo di “sponsorizzare” o denigrare questo o quel partito e/o, più in generale, questa o quella lobby, ma nell’esclusivo interesse generale. Questo, almeno, è il mio intento. Il fatto di esserne o meno all’altezza è tutta un’altra questione. Gli obiettivi rimangono quindi quelli  a suo tempo indicati nelle pagine introduttive di questo blog (pagina denominata “PERCHE’ QUESTO BLOG” e sottopagine della pagina denominata “APPELLO PER SIENA”).

Sono poi sopravvenuti svariati piccoli impegni che, complessivamente, hanno. assorbito  altro(e non poco) del mio tempo.

Infine ci si è messo anche il caldo che certamente ha ridotto il livello di, diciamo, gradevolezza nel lavorare davanti ad un computer.

Fatto sta che, rimanda rimanda, solo oggi mi predispongo ad affrontare l’argomento evidenziato nel titolo di questo post.

Come accennato nel post del 28 dicembre 2014, “sono arcinote le prese di posizione che, da molte parti, sono state formulate riguardo ai guasti, alle inefficienze, alle degenerazioni di questa forma di intervento pubblico nell’ economia (e non solo nell’ economia)”. Da qui la decisione di andare a vedere come stanno realmente le cose, per questo specifico aspetto, nel “ristretto” ambito comunale.

i documenti di base a cui farò qui riferimento sono:

  • la relazione sull’ argomento pubblicata dalla Corte dei Conti nel giugno dell’anno ormai da tempo concluso (2014) (“Gli organismi partecipati dagli Enti Territoriali – Osservatorio sugli Organismi partecipati/controllati da Comuni, Province e Regioni e relative analisi”), per gli aspetti generali (l’Italia nel suo complesso);
  • il “Programma di razionalizzazione delle partecipate locali”, predisposta dal Commissario Straordinario per la revisione della spesa in data 7 agosto 2014, sempre con riferimento all’Italia nel suo complesso;
  • la Relazione sulla verifica amministrativo-contabile eseguita dal giorno 14 gennaio 2013 al giorno 21 febbraio 2013 presso il comune di Siena predisposta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze dipartimento della RAGIONERIA GENERALE DELLO STATO (la cosiddetta Relazione Cimbolini), per gli aspetti specifici (Comune di Siena)

Anche se l’ultimo dei documenti sopra citati è stato reso pubblico molto prima dei due precedenti qui analizzerò prima i documenti che affrontano la questione in termini generali (la relazione della Corte dei Conti ed il documento del Commissario straordinario per la revisione), per poi passare alla situazione specifica  (Relazione Cimbolini). La “logica” sottostante, come è facile capire, è quella di “scendere” dal generale al particolare e non quella di seguire l’ordine cronologico delle pubblicazioni.

Approfondirò quindi le mie conoscenze sull’argomento raccogliendo e leggendo tutti i documenti che riterrò utili per i miei fini. In particolare intendo documentarmi adeguatamente sugli svariati interventi normativi introdotti dal legislatore, con diverse finalità, sulla materia.

Il lavoro completo mi dovrà (o, più modestamente, dovrebbe) consentire di addivenire, attraverso uno studio abbastanza approfondito dello stato dell’arte, ad una “fotografia” sufficientemente nitida del “contesto sotto osservazione” e, quindi, di esporre le mie opinioni in merito alla problematica in sé ed alle cose da fare; su questa strada mi muoverò fin tanto che lo riterrò di qualche utilità.

Nondimeno mi dovrebbe consentire anche di “testare” se e quanto si è operato per cominciare a rendere adeguatamente trasparente l’attività di questa importante Istituzione (Amministrazione Comunale).

Il fine ultimo è sempre lo stesso: contribuire, nel mio piccolo, alla costruzione di una Siena migliore.

Infine, un piccolo desiderio: sarebbe bello, in omaggio alla trasparenza ed alla democrazia diretta, che tutte le decisioni riguardanti la nascita, lo sviluppo o la soppressione di una società partecipata venissero demandate ai residenti attraverso apposito referendum o strumenti similari (non ho, al momento, le conoscenze “tecniche” per entrare nello specifico). Altrettanto gradita la situazione in cui l’Amministrazione comunale decidesse di rendere pubblici i curricula di tutti gli amministratori prescelti.

APPELLO PER SIENA: SINTETICHE ARGOMENTAZIONI INTRODUTTIVE

Come accennato (cfr pagine “Appello per Siena”), faccio fatica a credere che la situazione di crisi che sta attraversando non poche istituzioni presenti nel nostro territorio possa essere ascrivibile, quantomeno totalmente, a fattori esogeni.

Da qui la domanda: quali le cause? Una ipotesi, tutto sommato, ragionevole (che poi rappresenta il “sentire comune”) è quella che tende ad attribuirne la responsabilità a quella che potremmo definire, volendo essere garbati, la “inadeguatezza” dei criteri di selezione della classe dirigente.

La mia modesta opinione è, purtroppo, ben più pessimistica o, quantomeno, di carattere più generale: io tendo a sospettare che un ruolo non marginale lo abbia giocato la, diciamo, degenerazione dei “modelli culturali “, modelli in cui  hanno buon rilievo valori riconducibili all’etica ed alla morale. Ma di tale aspetto parlerò in uno specifico post.

Certo, tutti questi accadimenti traumatici, costringendo a ripensamenti profondi nei modi di gestire tanto la cosa pubblica quanto l’attività “privatistica”, incorporano di per sé spinte potenti al cambiamento. Quindi l’occasione è forse irripetibile per “aggredire” in maniera efficace i comportamenti “perversi” e ricondurre il tutto all’interno di un “sentiero virtuoso”.

Nel tentativo di mantenere, per quanto possibile, la dovuta obiettività, voglio subito aggiungere che, a ben vedere, prodromi di una volontà di imboccare tale sentiero sono già percepibili e, francamente non mi sembrano pochi: molti interventi di personaggi pubblici indicano chiaramente, tanto nelle enunciazioni quanto nei relativi atti, una volontà di ricondurre la nostra comunità  verso una sorta di rinascita.

Un atteggiamento, a mio parere, ravvisabile anche nel sentiment dei cittadini (siano essi commercianti, imprenditori, liberi professionisti, dipendenti di enti pubblici e/o aziende private, ecc) che mostrano di volersi adoperare con determinazione per “lasciarsi alle spalle” le difficoltà esistenti. E’ questa, peraltro, la reazione che mi fa riconoscere il carattere degli abitanti del nostro territorio, carattere per niente autocommiserante e/o arrendevole.

Ma la partita è solo all’inizio e si presenta molto difficile. Continuando con la terminologia sportiva potremmo dire che il risultato finale può oscillare fra una vittoria schiacciante ed una sconfitta altrettanto schiacciante: tutto è, al momento, possibile.

Utilizzando, questa volta, argomentazioni metaforiche recentemente tornate in auge grazie ad un recente libro di Alain Friedman,  potremmo dire che bisogna mettere in fuga (non mi piace la parola “ammazzare”) il gattopardo (il libro di Friedman si intitola, appunto, AMMAZZIAMO IL GATTOPARDO). Bisogna cioè scongiurare il pericolo che dietro l’apparente volontà di forti cambiamenti si nasconda la reale volontà di lasciare tutto come prima.

Se, tramite i futuri post di questo blog, riuscirò anche a dare un contributo, seppure minimo, su tale versante ne sarò particolarmente lieto.

Mi piacerebbe conoscere, su questo aspetto, il pensiero del “popolo della rete”.

Comunque, dal prossimo post entrerò nel vivo delle prerogative che mi sono assegnato cominciando ad affrontare singole problematiche.