PERCHE’ “ALZARE IL TIRO”: MERO POST INFORMATIVO PER I MIEI QUATTRO FOLLOWERS

In apertura del post del 16 settembre 2019, manifestando implicitamente il mio disappunto per i miei continui ritardi nel pubblicare i miei interventi su queste pagine (rispetto al timing programmato),  dichiaravo altresì:

Del resto la problematica sottostante merita ben più di qualche riga. Per questo ho deciso di affrontarla in maniere adeguatamente dettagliata in un prossimo specifico post. Anche perché, volendo testardamente continuare nel perseguimento degli obiettivi a suo tempo delineati, mi trovo nella necessità di “alzare il tiro” nei termini che andrò a spiegare in tale post. 

E perché mai – mi potreste domandare – ti trovi nella necessità di “alzare il tiro”?

Domanda del tutto pertinente. Ed io, ancora in omaggio alla trasparenza ed ottemperando a quanto dichiarato nel citato post, intendo rispondervi nel modo più chiaro e più corretto possibile.

Per meglio dire, in questo post cercherò di esporre le argomentazioni che, ovviamente a mio avviso, mi impongono di “alzare il tiro” e, conseguentemente, (esporre) le modalità operative che intendo adottare per realizzare gli obiettivi che ne derivano; modalità che, come vedrete, sono oltremodo semplici.

Il discorso sarà relativamente lungo anche se cercherò, nei limiti del possibile, di mantenermi “stringato”.

Il modo più appropriato per iniziare mi sembra quello di riportare qui un bilancio “telegrafico” dei risultati conseguiti grazie all'”utilizzo” di questo blog. E su tale versante devo purtroppo dichiarare che la relativa soddisfazione che ebbi a manifestare nel post del 28 Dicembre 2014 risulta oggi non poco ridimensionata: ai significativi passi avanti fatti all’inizio di questa “avventura” sono poi seguiti risultati meno corposi e comunque non in linea con le (mie) attese. Come accade in certe cure dimagranti dove all’inizio il soggetto dimagrisce considerevolmente ed abbastanza velocemente mentre dopo il compito si fa più difficile tant’è che occorre introdurre adeguati correttivi, a volte anche abbastanza drastici, alle cure medesime (nel caso, ovviamente, si intendesse proseguire con il dimagrimento).

Utile anche, credo, riportare quanto ebbi a scrivere il 14 aprile 2015, con riferimento alla questione “una oscura questione di vicinato/detrattore occulto”:

Come potete constatare, su questo fronte le cose sono più complesse di quelle afferenti i cosiddetti fastidi. Ma il web, come si sa, fa “miracoli” ed io confido, prima o poi, di raggiungere completamente l’obiettivo. Un conseguimento parziale sarebbe una “quasi sconfitta” in quanto consentirebbe al detrattore occulto di “farla franca”. Mi spiego meglio. Potrebbe accadere che se e quando riuscirò a rendere più trasparente la questione il nostro (o, meglio, il mio) detrattore occulto, proprio perché abituato a colpire senza “scoprirsi”, decida semplicemente di immergersi nuovamente nella sua melma torbida e maleodorante in modo da rendere impossibile la sua individuazione. Ecco, questo finale lo considero, appunto, una “quasi sconfitta”.

Bene. allo “stato attuale dell’arte” esiste proprio questo rischio.

Più in generale, possiamo dire che, ad oggi, si sono accumulati svariati elementi, seppure apparentemente scoordinati e, ovviamente, sovente “sotto traccia”, che inducono a considerare il contesto di riferimento ancora poco chiaro, se non proprio oscuro (alcuni di tali elementi risultano addirittura meno decifrabili).

Una situazione da cui, conseguentemente, sempre secondo me, deriva la necessità di, appunto, “alzare il tiro” con lo scopo ultimo di far emergere e rendere adeguatamente trasparente il “sommerso”.

Come più volte scritto/detto, io continuerò a tenere “aperto” questo blog quantomeno fino a quando non vedrò reintrodotta una situazione di normalità, sia con riferimento alle “questione confinanti” in senso stretto, sia con riferimento allo specifico, diciamo, sottoargomento “detrattore occulto” ed anche, e più in generale, con riferimento alla mia reale fisionomia caratteriale.

Al riguardo devo dire che sarebbe per me una grandissima soddisfazione arrivare ad accumulare prove, testimonianze, ecc. robuste al punto tale da consentirmi di indicare in queste pagine, senza tema di smentita, nomi e cognomi dei vari “personaggi” che stanno dietro ai “lati oscuri” delle varie questioni.

Nel tentativo di rendere più agevole la lettura suddividerò l’esposizione in due “sezioni”:

  1. quella afferente la reazione del popolo del web al contenuto di questo blog;
  2. quella che, mettendo a fuoco alcuni atteggiamenti/reazioni, tende a dimostrare la marcata “incongruenza” fra i medesimi e la realtà sottostante (che poi sarebbe, nel caso specifico, il mio stile di vita);

Per la verità ci sarebbe anche quella volta ad “esplorare” l’ipotesi dell’esistenza o meno di, diciamo, interdipendenze fra vari segmenti apparentemente scollegati fra loro, in modo da avvalorare o ridimensionare il sospetto dell’esistenza di un coacervo di “intrecci perversi” (l’ipotesi della “piovra”). Ma su questo fronte le cose si fanno più articolate, più aleatorie, più nebulose e, quindi, bisognose di essere ben spiegate per non dare adito a fraintendimenti se non proprio ad interpretazioni sbagliate. Forse un giorno deciderò di affrontare anche tale aspetto. Ma per gli scopi di questo post bastano ed avanzano le sezioni 1 e 2.

Cominciamo con il punto 1.

Sotto questo profilo, a distanza di quasi 7 anni dalla nascita di questo blog e di poco meno di 6 anni dalla pubblicazione del primo post, devo affermare che sono relativamente sorpreso dal “candore” delle reazioni al contenuto dei singoli post di questo blog.

Mi spiego meglio. Fino ad ora le reazioni a quanto da me scritto (peraltro comunicatemi quasi esclusivamente “a voce”) sono state improntate ad una dialettica pacata, garbata e per niente aggressiva. Anche le critiche più “forti” sono state fatte utilizzando un linguaggio assolutamente educato ed anche, oserei dire, “abbottonato”.

Un comportamento che contrasta apertamente con i veri connotati del web o, meglio, con i connotati del web che mi sarei atteso. La speranza era proprio quella di poter ricavare, dalla “parte brutta/cattiva” del web, reazioni ben più “forti” e che, proprio per questo, mi avrebbero consentito di ricavare informazioni tali da rendere trasparenti i “lati oscuri” della questione.

Perché mai, sono arrivato a domandarmi, questo trattamento particolarmente “buonista”? In un primo tempo mi sono illuso che il motivo fosse da individuare nel comportamento che ho inteso avere fin dall’inizio: massima trasparenza.

Ma col passare del tempo, anche alla luce di quanto mi capitava di leggere sul web per altri contesti, ho cominciato a sospettare che qualcosa non andasse, che forse non avevo individuato il “filone” più adatto per, come dire, far emergere la parte sommersa dell’iceberg. Certo, mi dicevo ancora, svariati tasselli del mosaico sono andati al loro posto. Ma non tutto il sommerso è stato decifrato. Anzi, direi che, quantomeno sul versante del detrattore occulto, molto rimane ancora da scoprire.

E, nella mia mente, il sospetto che questo “candore” non fosse ascrivibile al semplice fatto che ho improntato il tutto alla massima trasparenza ma, piuttosto, alla, diciamo, inadeguatezza del mio approccio, si è progressivamente irrobustito. Possiamo certo dire che il web è uno strumento affascinante, di grande utilità, versatile, potente, e via di questo passo, ma, credo, non possiamo non rilevare che il web è anche uno strumento che ha in sé i germi della brutalità, della cattiveria, del linguaggio triviale ed offensivo e, ancora, via di questo passo.

Da qui l’ipotesi che io, nell’entrare in questo “mondo”, abbia usato delle “chiavi di accesso” non adeguate che, di fatto, mi hanno introdotto solo nella parte più superficiale/banale/pulita di tale mondo. E questo non rientra nelle mie prerogative. Anzi, per la verità io speravo di ottenere, come già detto, proprio dal linguaggio più cattivo/triviale, informazioni utili per le mie “ricerche”.

Ecco quindi la necessità di, appunto, “alzare il tiro”.

Veniamo al punto 2.

Nell’apprestarmi ad iniziare questa “avventura”, proprio per rendere il tutto assolutamente trasparente ed, anche, per “tagliare l’erba sotto i piedi” al detrattore occulto, ritenni, fra l’altro, di inserire anche la mia immagine. 

Ora, mi dico e vi dico, una persona (il sottoscritto) di cui si conoscono i connotati (n.2 foto che, a me sembra, sono adeguatamente rispondenti alla realtà, inserite nella pagina  introduttiva denominata CHI SONO), che, per di più, ha mantenuto per circa 20 anni la stessa auto, che possiede un solo scooter e che conduce una vita assolutamente lineare (i detrattori, questa volta palesi, direbbero, assolutamente banale) è facilmente controllabile. Mi sento di dire che anche un bambino in tempi relativamente contenuti avrebbe potuto controllare qualsivoglia risvolto della mia vita.

E perché mai, invece, a distanza di anni; ma che dico!, di decenni; ma che dico!, di svariati decenni; il mio “detrattore occulto” dimostra di essere ancora “efficacemente” e, per certi versi, pericolosamente operativo? Quali le connivenze (mi rifiuto di credere che fra coloro che io definisco “veicolatori qualificati”  trovino collocazione anche “soggetti istituzionali”)? E senza contare che, oggi come ieri, le varie ipotesi che mi sovvengono sono, come tanti anni fa, macroscopicamente stupide (nel senso che, accettandole, si assume implicitamente una dimensione intellettiva del sottoscritto prossimo allo zero – e vi confesso che questo aspetto è quello che mi ha sempre dato grande fastidio) e che, proprio per questo, basterebbe un minimo livello di trasparenza/emersione per farle sciogliere come neve al sole.

Quindi anche questo secondo punto impone, sempre a mio avviso, la necessità di “alzare il tiro”.

Proprio mentre mi trovo a “chiudere” questo post torno a domandarmi (con riferimento al detrattore occulto – post del 17 luglio 2017)

quali guai avrebbe potuto procurarmi, data la sua enorme “potenza di fuoco”, se, anziché una vita relativamente tranquilla ……… avessi avuto un modo di vivere “borderline”!

dato che oggi sono viepiù convinto che nell’armamentario del mio detrattore occulto, come più volte detto/scritto, trovi buona collocazione anche quello riconducibile a comportamenti squisitamente mafiosi e, in particolare, a tutte quelle “pratiche” volte a screditare e/o a “costituire prove false”. 

Veniamo, infine, alle modalità operative mediante le quali intendo “alzare il tiro”.

Semplice. Siccome “alzare il tiro” significa, nel caso specifico, divulgare in maniera più efficace i miei unici strumenti di difesa (i miei post), dal prossimo post, e solo per quelli che riterrò opportuno, provvederò a dare comunicazione del titolo nel mio profilo facebook ed, anche, a riprodurne un sintetico abstract.

Va da sé che laddove non riuscissi ad ottenere qualche risultato dovrò pensare a come “alzare il tiro” ulteriormente.

 

 

 

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