UN INCONTRO PROFICUO

Giovedì 6 luglio incontro un amico.

Chi mi conosce dirà subito: data la tua scarsa memoria come fai a ricordarti con esattezza il giorno senza averne preso nota quel giorno stesso o, al massimo, pochi giorni dopo?

E chi mi conosce, sa anche che, da tantissimo tempo, uso sopperire a questo “difetto” tramite alcune “periferiche” (di tipo cartaceo e di tipo elettronico)  che, praticamente, costituiscono un ampliamento robusto della mia memoria. Una memoria in un certo qual modo strana: si va da situazioni soddisfacenti quando si tratta di ricordare/sviluppare formule matematiche, a situazioni deludenti quando si tratta di ricordare date, parole esatte di un paragrafo e simili.

In questo caso, però, non sono state le mie “periferiche” a ricordarmi la data esatta dell’evento. Giovedì 6 luglio è’ il giorno in cui ho avuto un fastidiosissimo, “fulminante” e, per certi versi, mortificante, disturbo intestinale. Una cosa mai accadutami prima. Una cosa che pensavo foriera di qualche malattia particolare ma che, per fortuna, è derivata da una serie irripetibile di concause. Episodio indimenticabile che invece sarebbe da dimenticare.

Ma questo è un altro discorso. Torniamo a bomba.

Quindi, dicevo, il 6 luglio  incontro un amico. Non un amico di grandi frequentazioni ma uno di quelli che ti capita di incontrare soltanto casualmente e sporadicamente. Uno di quelli con cui scambio volentieri due parole, visto il rispetto reciproco e, ancora di più, la marcata similitudine dei nostri “percorsi” sul versante politico. Percorsi che, a seguito di come sono andate le cose nel mondo, in Italia e nei nostri specifici itinerari di vita, hanno determinato in ambedue delusioni tali da indurci a rivisitare e rimuovere in buona parte  i nostri ideali. Tutto questo assume per me (nei suoi confronti, ma sono convinto anche per lui nei miei confronti) particolare valenza in quanto per niente determinato da qualsivoglia interesse personale.

Ambedue andiamo di fretta. Di conseguenza la conversazione è più “stringata” del solito. Non parliamo di politica (come sovente accade) ma di altre cose riguardanti, diciamo, il trascorrere del tempo:

Ed è in tale “filone” che questo amico, pure se con estrema delicatezza, mi rivela che alcuni suoi conoscenti che “visitano” saltuariamente questo blog, nel leggere i miei ultimi post, hanno paventato l’ipotesi che io non abbia più la lucidità mentale originaria. Parlando fuori dai denti, che nella mia mente comincino ad insinuarsi i prodromi dei cosiddetti disturbi mentali degli anziani. Una opinione derivata, dicono loro, dalla durezza e dall’insistenza nel trattare le questioni riguardanti il “detrattore occulto” (cosa io intendo per detrattore occulto si ricava dai post del 28 dicembre 2014, del 10 marzo 2015 e del 16 aprile 2015).

Voglio innanzitutto tranquillizzare questo amico. Se è certamente vero che, con il passare degli anni, molti miei difetti/carenze sono peggiorati (la vista, l’udito, la stessa memoria, ecc.), posso garantirgli che, per il momento, la mia lucidità mentale non ha subito ridimensionamenti. E le “modalità operative” con cui oggi intendo perseguire gli obiettivi a suo tempo delineati sono identiche a quelle di ieri

Questa risposta mi torna utile anche per, come dire, tagliare l’erba sotto i piedi al detrattore occulto che, magari, in difficoltà nel proseguire con le denigrazioni fin qui adottate, potrebbe continuare nella sua “attività” puntando, appunto, sulla demenza senile. Una sorta di ultima spiaggia. Confesso che ho addirittura pensato che potrebbe essere stato lo stesso detrattore a far veicolare questa ipotesi. Ed a volte mi domando quali guai avrebbe potuto procurarmi, data la sua enorme “potenza di fuoco”, se, anziché una vita relativamente tranquilla (considerate che il mio unico “vizio” consiste nel fare, qualche volta, colazione al bar) avessi avuto un modo di vivere “borderline”!

E voglio anche ringraziare molto questo amico che mi ha consentito di far emergere tale situazione sul nascere e non a distanza di mesi o di anni. Ciò mi permetterà di demolirla con relativa facilità.

Due parole, infine, sui “visitatori” di questo blog. Potrebbe essere che i miei “quattro” followers siano un po’ aumentati. Ed io, con lo scopo di aumentarli ulteriormente, voglio di nuovo ricordare loro il mio intendimento di non svelare mai l’identità delle persone cui faccio riferimento. E ciò (post del 2 settembre 2016),

“non certo per mantenermi misterioso e/o poco trasparente (come già detto, questo blog è stato pensato e costruito in un’ottica di assoluta trasparenza e tale desidero mantenerlo). E’ solo che non intendo “coinvolgere” in alcun modo qualsivoglia persona se non palesemente autorizzato a farlo dalla persona medesima. Per meglio dire non ho alcuna intenzione di “mettere in vetrina” chi non lo desidera e non me ne dà esplicito consenso.”

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