APPELLO PER SIENA: IN MERITO ALLA COMMISSIONE PARLAMENTARE D’INCHIESTA SUL SISTEMA BANCARIO ITALIANO

Mi corre l’obbligo di riprendere il discorso sull’argomento affrontato nella parte conclusiva del precedente post (13 novembre 2016),  dove dichiaravo esplicitamente di essere favorevole alla costituzione di una Commissione d’inchiesta parlamentare sul dissesto finanziario del Monte dei Paschi di Siena.

Mi corre l’obbligo a seguito dei significativi cambiamenti che, su tale problematica, sono in via di definizione a livello parlamentare.

Ora non si parla più del solo Monte dei  Paschi   di Siena (nonché di alcune altre singole banche)  ma  dell’intero sistema bancario [“Istituzione di una commissione parlamentare (bicamerale, n.d.r.) di inchiesta sul sistema bancario e finanziario, con particolare riguardo alla tutela dei risparmiatori”].

Vediamo la questione in maniera leggermente più analitica. Il 10 gennaio il Senato ha dato il via libera alla procedura d’urgenza di 13 disegni di legge con i quali si chiede l’istituzione di commissioni d’inchiesta per 8 banche: oltre al Monte dei Paschi, Banca Etruria, Banca Marche, Cassa di risparmio di Ferrara, Cassa di risparmio di Chieti, Banca popolare di Vicenza, Veneto Banca e Banca Desio. 

Parimenti, il Presidente della Commissione Finanze ha informato che, entro il 31 dicembre, il Senato inizierà l’esame di questi disegni di legge e che, inoltre, intende presentare un ddl  che vuole essere un tentativo di costituire una sorta di “testo di sintesi”  dei  suddetti 13 ddl depositati in commissione. Questo dovrà essere approvato dalla Commissione entro il 10 febbraio; quindi passerà al vaglio del Senato e, successivamente, a quello della Camera. Dalla bozza del citato ddl si apprende, fra l’altro, che:

  • detta commissione concluderà i suoi lavori entro un anno dalla sua costituzione e sarà composta da venti senatori e venti deputati;
  • sono ammesse relazioni di minoranza.

Quindi, salvo sorprese dell’ultima ora, anziché 13 commissioni “specifiche” avremo una unica commissione d’inchiesta “generica” (vale a dire riguardante l’intero sistema bancario).

Ragioniamo ora sulle ipotetiche conseguenze di questo nuovo approccio. A parità di condizioni tale approccio dovrebbe condurre a miglioramenti del “prodotto finito” in virtù del fatto che un ampliamento del campo di osservazione dovrebbe consentire, sempre a parità di condizioni, di “fotografarlo” in maniera più nitida e dettagliata consentendo quindi di meglio percepire le singole peculiarità, le eventuali analogie, le eventuali interdipendenze e le eventuali diversità

Peraltro, come sovente accade, esiste anche il risvolto della medaglia: facendo l’ipotesi “maliziosa” che all’interno della Commissione siano presenti personaggi interessati a, usando un eufemismo, edulcorare quanto più possibile i risultati, questi avranno buon gioco per il semplice fatto che un’area di indagine molto più ampia rende certamente disponibile a tali personaggi un “campo operativo” ben più esteso e, quindi, maggiori opportunità di perseguire i loro obiettivi.

Per tutto quanto sopra esposto rimango favorevole alla costituzione della più volte citata commissione di inchiesta “onnicomprensiva” pure se con qualche preoccupazione in più. Preoccupazione che cercherò di “fugare”, nel mio piccolo, seguendo i relativi lavori se e quando verranno resi disponibili, ed, anche, dandone contezza ai miei quattro followers.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *